A cura della Redazione
La Regione Campania approva il Registro regionale dei tumori. Il Progetto di Legge sulla sua istituzione, proposto dalla V Commissione Sanità, è stato approvato dal Consiglio regionale stamane col voto unanime dei presenti. Purtroppo la logica partitica ha mediato al ribasso la discussione in aula, blindando di fatto il testo licenziato dalla commissione e respingendo quindi gli emendamenti presentati in aula. Tra questi, bocciato anche quello che avrebbe di fatto consentito la partecipazione dell’ISDE-Medici per l’Ambiente, in forma di uditori e in maniera assolutamente gratuita, al Comitato tecnico-scientifico che ha il compito di rilevamento e elaborazione dei dati che afferiscono dalle ASL, sull’incidenza di morbilità e mortalità per tumore nell’intera Regione Campania. Peccato. Persa una buona occasione di trasparenza e comune gestione di dati estremamente sensibili e di forte impatto sociale. Ma non per questo và gettato con l’acqua sporca, anche il bambino. Il dato è che finalmente la legge, chiesta a gran voce da medici, comitati e cittadini e dopo due anni e passa di confronti, solleciti, proposte, emendamenti, discussioni e incontri tra esponenti dei comitati e forze politiche, stralciando, unificando e mediando, è una realtà. Gli spetti positivi della nuova legge, dichiarata urgente e che entrerà in vigora subito dopo la pubblicazione sul BURC, sono la copertura finanziaria di circa un milione e mezzo di euro finalizzati all’esclusiva rilevazione dei dati regionali di incidenza delle patologie neoplastiche; la distribuzione sull’intero territorio regionale che fa capo alle sette ASL campane attraverso l’attività dei MMG in tema di privacy e reclutamento di dati sensibili; la condivisione dei dati rilevati attraverso l’Osservatorio come terminale della rete dei flussi informativi che si avvarrà, in linea col piano oncologico nazionale 2011-2013 del progetto approvato e-Health: PON03_01230 dal MIUR. L’applicazione della legge, da subito sul territorio, consentirà poi di rilevarne criticità che potrebbero favorire ulteriori miglioramenti. Così come il rischio, subito evidenziato, che la stessa non potrà in alcun modo costituire scorciatoia per occasione di sanatorie professionali nei vari ambiti, pena la dichiarazione di incostituzionalità. Adesso tale norma dovrà rispondere alle giuste richieste di una popolazione, quella Campana, che pretende certezza e trasparenza di dati certificati per conoscere l’effettivo stato di salute del proprio territorio. Comunicato Rete dei Comitati vesuviani (Zero Waste Italy)