A cura della Redazione

La Camera dei Deputati ha approvato il Decreto Dignità varato dal Governo Conte. Ora il testo, per diventare definitivo, deve passare al vaglio del Senato. Ricordiamo che il Decreto è già in vigore dal 14 luglio scorso. Necessita solo di essere covertito in legge dai due rami del Parlamento.

I punti salienti riguardano occupazione giovanile e contrattualizzazione dei rapporti di lavoro, sburocratizzazione, gioco d'azzardo.

La materia più corposa e significativa è senza dubbio quella inerente il settore del lavoro. In particolare, viene ridotta la durata massima del contratto di lavoro a termine prevedendo un limite di 12 mesi, e vengono definite alcune ipotesi (causali) in cui il contratto può avere una durata superiore, nel rispetto di un limite massimo di 24 mesi. Le modifiche si applicano ai contratti stipulati successivamente alla data di entrata in vigore del decreto (14 luglio 2018), nonché ai rinnovi ed alle proroghe dei contratti a termine successivi al 31 ottobre 2018. Si modificano inoltre i limiti minimi e massimi dell'indennità di licenziamento illegittimo (fino al 50 per cento in più), incrementando, in alcune ipotesi, il contributo previdenziale addizionale concernente i rapporti di lavoro subordinato a termine.

Vengono reintrodotti i voucher nel settore albergiero (piccoli alberghi e strutture ricettive turistiche) per un periodo massimo di 10 giorni, e agricolo. Attraverso i voucher si pagheranno così le prestazioni rese da pensionati, disoccupati, studenti fino a 25 anni e percettori di forme di sostegno al reddito. 

Nel settore "Scuola" viene eliminato il termine massimo complessivo di durata previsto per i contratti a tempo determinato del personale, per la copertura di posti vacanti e disponibili.

Vengono inoltre "premiati" gli imprenditori o gruppi che restano in Italia e ricevono finanziamenti statali. In particolare, chi delocalizza in Stati non UE o licenzia entro i 5 anni dall'ottenimento dei contributi, pagherà una penale che passa da due a quattro volte la somma dell'aiuto fruito. Viene prevista inoltre la decadenza da specifici benefici per le imprese - italiane ed estere, ma operanti nel territorio italiano - che, avendo beneficiato di aiuti di Stato che prevedano una valutazione dell'impatto occupazionale, non abbiano garantito il mantenimento di determinati livelli occupazionali.

Tagliati redditometro, spesometro e split payment per i contribuenti.

Stretta anche sul gioco d'azzardo per arginare il fenomeno della ludopatia, termine sostituito nel decreto dalla dizione "disturbo da gioco d'azzardo". Stop alle pubblicità su radio, tv e internet. La disposizione, a partire dall'1 gennaio 2019, estende il divieto di pubblicizzare giochi e scommesse anche alle sponsorizzazioni. L'accesso agli apparecchi da intrattenimento per il gioco lecito (slot machine e videolottery) viene consentito esclusivamente mediante l'utilizzo della tessera sanitaria (come per le sigarette), al fine di impedire l'accesso ai giochi da parte dei minori. Si prevede che siano rimossi dagli esercizi, dall'1 gennaio 2020, gli apparecchi privi di meccanismi idonei ad impedire l'accesso ai minori. Gli esercenti che decideranno di non possedere le macchinette, potranno apporre nei loro locali la dicitura "No Slot". Sui "Gratta e Vinci" comparirà la scritta-avvertimento "Il gioco nuoce alla salute".

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