A cura della Redazione

Intercettazioni inquietanti emerse da una inchiesta della Procura di Livorno sull'alluvione del settembre 2017, in cui morirono 9 persone. In alcune conversazioni gli inquirenti avrebbero sentito dire che alcuni imprenditori avrebbero brindato, lucrando sulla tragedia. 

La Polizia di Stato ha eseguito l’ordinanza emessa dal GIP del Tribunale livornese con cui è stata disposta l’esecuzione di due misure cautelari degli arresti domiciliari con braccialetto elettronico a carico di Riccardo Stefanini e dell'imprenditore Emanuele Fiaschi, ed una misura interdittiva del divieto di esercitare qualsiasi ufficio direttivo e di rappresentanza, anche commerciale, delle persone giuridiche e delle imprese, per il periodo di un anno, a carico di Nicoletta Frugoli.

Nel corso delle indagini, dirette dal Procuratore Capo, Ettore Squillace Greco, e condotte dalla Squadra Mobile, sono stati sentiti numerosi testimoni ed effettuate perquisizioni presso le residenze degli indagati, estese anche alla sede della Protezione Civile di Livorno. Sarebbero così emersi a carico dei tre indagati elementi probatori rilevanti circa il reato di turbativa d’asta in concorso rispettivamente tra Fiaschi e Stefanini, per quanto concerne l’aggiudicazione della gara d'appalto “Multiservizi”, e tra Stefanini e la Frugoli, per l’aggiudicazione della gara “Alert System”.

In sintesi, ricostruisce la Procura, l’ex coordinatore della Protezione Civile di Livorno, Stefanini, preposto alle gare d’appalto, “pilotava” le procedure per farle aggiudicare ai due complici.

Acquisiti, inoltre, elementi probatori circa il reato di truffa aggravata ai danni di ente pubblico. Sarebbero state, infatti, accertate gravi irregolarità compiute da Stefanini nel calcolare i costi degli interventi svolti dalla ditta “Tecnospurghi di Fiaschi Emanuele”, in occasione dell’allerta meteo per neve/ghiaccio del 25-26 febbraio e 1 marzo 2018. L'ex capo della Protezione Civile comunale, con il concorso di Fiaschi, avrebbe per gli inquirenti artificiosamente aumentato orari e mezzi impiegati dalla ditta, gonfiando per migliaia di euro le spese sostenute dal Comune di Livorno. In particolare i lavori di spargimento di sale sulla strada, effettuati spontaneamente da un volontario, sono stati attribuiti alla Tecnospurghi, a cui il Comune di Livorno ha pagato lavori mai eseguiti.

Il consolidato rapporto tra i due si è sviluppato anche con regalie varie, pacchi dono e cene offerte dall’imprenditore a Stefanini.

Nel corso dell’analisi del materiale documentale sequestrato, sarebbero emerse inoltre rilevanti anomalie nei prezzi fissati, del tutto anomali, a vantaggio dell'imprenditore e a danno dell’Ente pubblico. In tal modo ogni sacco di sale da disgelo da 20 kg è stato pagato dal Comune 15 euro esclusa IVA, mentre nel 2013 il Comune di Pisa ha pagato per lo stesso tipo di prodotto, un pacco di sale da 25 Kg, 3, 35 euro compresa IVA. Per quattro zaini di rappresentanza contenenti piccoli accessori, donati alle scuole in occasione della manifestazione annuale,indetta dalla Protezione Civile, il Comune di Livorno ha pagato alla ditta Tecnospurghi ben 1. 000 euro.

Sulla base degli elementi di prova acquisiti, il Procuratore Capo Ettore Squillace ha chiesto per entrambi gli indagati la misura cautelare, necessaria anche per evitare l’inquinamento delle ulteriori prove che gli inquirenti stanno ancora raccogliendo e valutando. La richiesta è stata accolta dal G.I.P. del Tribunale di Livorno. Oggi l’esecuzione a cura della Squadra Mobile.

Lo scorso 30 maggio Stefanini fu già stato arrestato dalla Squadra Mobile di Livorno, sempre su ordine del Procuratore Capo, e sottoposto alla misura cautelare degli arresti domiciliari con braccialetto elettronico, disposta dal Gip per il reato di peculato. In questo caso è stato contestato al dipendente pubblico l’appropriazione di carburante per mezzi comunali e il costante uso per fini privati di una autovettura di proprietà del Comune di Livorno.