A cura della Redazione

Si trasforma di nuovo in un caso politico internazionale l'intervento dell'unica nave umanitaria rimasta nel Mediterraneo Centrale: la Sea  Watch 3 che ha soccorso 47 persone una settimana fa davanti alle coste della Libia.

La Sea Watch 3, è arrivata in rada davanti alle coste di Siracusa. Ed anche questa volta il ministro dell'Interno Matteo Salvini tiene il punto: "bandiera olandese, Ong tedesca. Aprano i porti di Rotterdam o Amburgo, in Italia posto non ce n'è". Ma l'Olanda non ci sta.

"Sono esausti, disperati. Ora vedono terra, sono davanti a Siracusa e non capiscono perché devono restare a bordo senza poter scendere". Questo il resoconto del medico di bordo sulla Sea Watch, l'imbarcazione della ong che da una settimana ha a bordo 47 migranti soccorsi al largo della Libia. "Hanno bisogno urgente di protezione - afferma -. Le condizioni a bordo sono molto complicate". "Per tre giorni abbiamo affrontato tempeste, vento forte e molta pioggia - continua il medico -. Sono rimasti bagnati perché non abbiamo abbastanza spazio all'interno. Sono rimasti all'aperto, al freddo, coperti con tende di fortuna. Abbiamo dovuto tirare fuori dalla nave materiali e attrezzi per far loro spazio. Non hanno posti dove riposare, hanno bisogno di sedersi. Abbiamo bisogno di cibo salutare, noi abbiamo cibo che può servire a tenere in vita le persone per un paio di giorni". "Sono reduci da esperienze orribili in Libia, violenze, lunghi periodi di detenzione, maltrattati e schiavizzati - conclude Anne -. Le famiglie sono state ricattate mandando loro i video delle violenze. Molti di loro ne portano ancora i segni addosso". 

Intanto la Procura per i minorenni di Catania chiede che "possano sbarcare" i minori non accompagnati presenti sulla Sea Watch" per essere collocati in apposite strutture". Lo scrive la procuratrice Caterina Ajello in un documento inviato ai ministri dell'Interno e dei Trasporti, al presidente del Tribunale per i minorenni di Catania e alla Procura generale etnea. I minori non accompagnati sono 8 sui 13 presenti sulla Sea Watch.

Intanto con una lettera al Comandante generale della Guardia Costiera e, per conoscenza, al Dipartimento libertà civili e immigrazione del ministero dell'Interno l'Autorità garante per l'infanzia e l'adolescenza Filomena Albano ha chiesto con urgenza informazioni ufficiali sul numero delle persone di minore età eventualmente a bordo della "Sea Watch 3",

"Misure previste sia a favore dei minorenni che arrivano soli nel nostro Paese, per i quali l'art. 3 della legge 47/2017 stabilisce che: 'In nessun caso può disporsi il respingimento alla frontiera di minori stranieri non accompagnati'; sia nei confronti dei ragazzi che arrivano accompagnati da un adulto, in quanto, in questi casi, occorre preliminarmente accertare la reale sussistenza di un rapporto di filiazione o di un legittimo affidamento", conclude il Garante per l'Infanzia.  (ANSA)