A cura della Redazione

Il pattugliatore della Marina Cigala Fulgosi ha attraccato a Calata Bettolo nel porto di Genova. Sono iniziate le operazioni di ispezione a bordo. Sul posto, oltre alla Croce Rossa, Capitaneria e Polizia, alcune ambulanze e personale Usmaf per la parte sanitaria. Sotto bordo anche il garante dei minori per la Liguria Francesco Lalla.

Cento i migranti a bordo tra i quali 23 minori e 17 donne, alcune incinte, tra le quali una al settimo mese di gravidanza. Tra i minori alcuni non sono accompagnati.

Gli stranieri erano stati salvati giovedì scorso al largo delle acque libiche mentre si trovavano su un gommone in difficoltà. 

Il ministro dell'Interno, Matteo Salvini, ha fatto sapere che i migranti saranno accolti dal Vaticano e in cinque paesi dell'Unione europea. 

Una donna incinta con un bambino sono stati fatti scendere da nave Cigala Fulgosi per ricevere alcune cure immediate nella tensostruttura mobile allestita in banchina per l'assistenza medica. Secondo la protezione civile, tra gli stranieri ci sono alcune persone con scabbia. Lo sbarco dei migranti non è ancora cominciato perché proseguono a bordo alcune operazioni ispettive. Gli stranieri lasceranno il pattugliatore della Marina Militare a gruppi di 20 nelle prossime ore.

La Squadra mobile della questura di Genova è salita a bordo del pattugliatore Cigala Fulgosi per iniziare le indagini sulla possibilepresenza tra i profughi degli scafisti. In banchina sono presenti anche alcuni mediatori culturali per facilitare i colloqui .E’ terminato poco dopo le 12 lo sbarco di donne e bambini, in tutto circa 40 persone, dal pattugliatore. Per alcuni di loro i medici hanno preferito l'invio in ospedale per accertamenti "ma - ha detto Sergio Gambino, consigliere comunale con delega alla Protezone civile - non sembrano esserci patologie importanti". A bordo della nave restano gli adulti che cominceranno a scendere tra poco per le visite mediche e l'identificazione. I profughi sono di sei nazionalità diverse: Libia, Camerun, Somalia, Costa d'Avorio, Mali e Nigeria. 

Prima delle 14 si sono concluse le operazioni di sbarco dei migranti. Il Viminale ha fatto sapere che chi non ha bisogno di cure negli ospedali sarà trasferito in strutture di accoglienza messe a disposizione della Cei. Sono pronti due bus per i trasferimenti.

"Ci hanno raccontato le sofferenze indicibili di due giorni in mare e sembra che ci siano stati dei morti tra i compagni di viaggio". Lo ha detto Paolo Cremonesi, direttore del pronto soccorso dell'ospedale Galliera, che ha coordinato l'assistenza medica. (ANSA)