A cura della Redazione

Tanta paura, gente in strada, telefonate ai numeri di emergenza, ma niente danni finora per la scossa di magnitudo 3.6 registrata a tre chilometri dal comune di Colonna, ad una ventina di chilometri da Roma. Il terremoto è stato registrato dall'Ingv a 9 chilometri di profondità, con epicentro vicino al piccolo centro di 4mila abitanti nei Castelli Romani. San Cesareo, Gallicano nel Lazio, Zagarolo e Monte Compatri gli altri Comuni vicini. 

Nei Colli Albani pericolosità sismica medio-alta.
"Stiamo facendo delle verifiche - ha detto all'ANSA il sindaco di Colonna Fausto Giuliani - perché qualche edificio in centro risulta lesionato. Per ora non abbiamo segnalazioni di feriti. C'è stata tanta paura in paese, stanno tutti in strada".

 Gente in strada e chiamate al 112 anche a Roma, dove la scossa è stata avvertita in maniera netta nella zona est della Capitale. Principalmente si è trattato di richieste di informazioni. L'Atac ha sospeso per un breve periodo la circolazione della Metro C per svolgere delle verifiche. Squadre della Protezione civile regionale del Lazio e dei Comuni, in collegamento con la sala operativa regionale, stanno già effettuando dei monitoraggi nei centri storici delle città dei Castelli romani.

La zona dei Colli Albani in cui è stato registrato il terremoto di magnitudo 3.6 è a pericolosità sismica medio-alta. "Famosa per i vulcani, questa zona ha una sua attività sismica frequente e storicamente non sono mai avvenuti terremoti con magnitudo elevatissime", ha detto all'ANSA il sismologo Carlo Meletti, dell'Istituto nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv). Il sisma più forte storicamente documentato risale al 1806, con una magnitudo stimata in 5.6, con danni abbastanza estesi sulle località più vicine, come Rocca di papa Zagarolo.