A cura della Redazione

Se Maurizio Crozza non fosse andato in meritata vacanza, non avrebbe mancato di travestirsi da governatore della Lombardia e, in una delle sue più riuscite imitazioni, gli avrebbe fatto gridare " vade retro" di fronte al presepe napoletano che il collega di Fontana, Vincenzo De Luca voleva graziosamente donare ai lombardi. Il presepe la Regione Lombardia non l'ha voluto, anche se era regalato, e a dire no non è stato Fontana, ma l'assessora da lui nominata al Turismo e anche al Marketing e alla Moda: la maestra di sci alpino ed ex campionessa azzurra Lara Magoni, esponente di Fratelli d'Italia. Il gran rifiuto è avvenuto senza niente di scritto, ma tra segreterie che si sono limitate a trasmettersi l'imbarazzo.

Tutto ha avuto inizio quando il governatore De Luca d'intesa con l'assessore al Turismo Felice Casucci ha deciso di offrire per questo Natale "diviso" e " ristretto" causa Covid un dono di valore a tutte le altre regioni dello stivale. La Campania ha prodotto un bando cofinanziato con lo Stato, nell'ambito del Poc 2014-2020, ed è partita l'operazione "Viaggio in Italia del Presepe napoletano". Non sfuggirà la citazione di Goethe. Un'operazione che doveva sancire l'unità e, ove non ci fosse stata, la pace tra governatori, di qualsiasi colore politico essi fossero. Quarantotto ore fa, nel rispetto delle zone rosse, sono stati spediti i primi 9 presepi artigianali "alla maniera del Settecento", ma solo 8 sono stati bene accolti: la Regione Lombardia ha declinato l'invito a esporre il manufatto made in Naples. Non era un leasing, non si pagava, era un regalo. Eppure dalla Regione hanno detto no.

Tanto che da Santa Lucia ci hanno riprovato con un Comune, Bergamo, la città più colpita dal Covid, e stavolta è arrivato un sì con un largo sorriso del sindaco Giorgio Gori, che ha scritto una lettera per Napoli: "Il gesto, molto significativo, offre la possibilità di apprezzare la bellezza di un'opera artigianale ricca di storia che valorizza il patrimonio culturale napoletano e le antiche tradizioni. Un gesto che unisce i territori ed esprime un messaggio di speranza in un momento di grande difficoltà collettiva".

Le creazioni artistiche, quest'anno penalizzate dalla pandemia, dei maestri Michele Buonincontro, Lucio Ferrigno, D'Auria, Giovanni Giudice, Carmela Manzavino, Fratelli Capuano, Salvatore Gambardella e Genny Di Virgilio e un ottavo proveniente da Torre del Greco, hanno raggiunto in queste ore le sedi municipali di Zagarolo per il Lazio, di Firenze, San Francesco di Paola per la Calabria, al Museo Castromediano di Lecce, la chiesa dei Martiri di Torino, la sede della Regione a Bologna a Palazzo Malvezzi, il Salone nobile di Palazzo Sceriman di Venezia, sede della Regione Veneto, e un salone dell'assessorato regionale al Turismo della Sicilia.

"Un messaggio di speranza - ha scritto la giunta nella delibera - ma anche un gesto concreto che inaugura un paradigma di dialogo istituzionale fondato sulla straordinaria bellezza del nostro patrimonio artistico e artigianale come fonte di attrattiva turistica". E l'assessore Casucci: "Il Viaggio in Italia del Presepio Napoletano inaugura un nuovo Grand Tour delle cose, ancor prima della mobilità delle persone. I manufatti resi disponibili in favore di Regioni e Province autonome saranno a carattere permanente, in modo che potranno essere esposti anche per periodi più lunghi rispetto alle sole festività natalizie, considerando la previsione di flussi turistici di prossimità".

Ieri sera sono partiti per Palermo, Lecce, la Calabria e il Lazio. Resta un mistero il niet lombardo: "Se è stato un rifiuto leghista ci sembra strano - dice Gabriele Casillo, presidente delle Botteghe dei presepi - perché nel 2017 fu proprio Salvini a commissionarci un presepe per nonna Peppina, l'anziana terremotata che perse la casa " . Anche quello fu un presepe " regalato": ma a offrirlo furono le botteghe di San Gregorio, non l'allora ministro dell'Interno.

(da repubblica.it)