A cura della Redazione

Anche il terzo scrutinio per l'elezione del Presidente della Repubblica si chiude con un nulla di fatto. Non raggiunto il quorum qualificato dei 2/3 del Parlamento in seduta comune. Sono state 412 le schede bianche collocate nelle urne.

Dalla quarta votazione basterà la maggioranza semplice dei grandi elettori (fissata a quota 505). La seduta riprenderà giovedì 27 gennaio alle ore 11.

Un voto, quello di oggi, che tuttavia ha fornito alcuni spunti interessanti sul piano della dialettica tra i vari schieramenti politici.

Fratelli d'Italia, che aveva disertato la prima chiama, ha votato per il candidato di partito Guido Crosetto (per lui 114 preferenze, superiori ai numeri del gruppo politico di appartenenza).

Tanti i voti anche al Capo dello Stato uscente, Sergio Mattarella: 125.

Preferenze inoltre espresse anche per il giurista Paolo Maddalena (61 voti), sostenuto dagli ex M5S e da parte del Gruppo Misto, e Pier Ferdinando Casini (52 voti). 

Intanto, il segretario del PD, Enrico Letta, ha ribadito il "no" alla candidatura di Maria Elisabetta Alberti Casellati, attuale presidente del Senato ed esponente di Forza Italia. In un tweet, il numero uno Dem ha scritto: «Proporre la candidatura della seconda carica dello Stato, insieme all’opposizione, contro i propri alleati di governo sarebbe un’operazione mai vista nella storia del Quirinale. Assurda e incomprensibile. Rappresenterebbe, in sintesi, il modo più diretto per far saltare tutto».

«Il Presidente della Repubblica dovrebbe essere eletto direttamente dal popolo - ha scritto invece Giorgia Meloni, leader di FdI -. Lo stallo di questi giorni è un insulto agli italiani. Oggi FdI in Parlamento vota Crosetto, per smuovere le acque di questo stallo politico. Persona capace, onesta e gradita a molti italiani per bene».