A cura della Redazione

Dopo la bocciatura del quesito referendario sul suicidio assistito (ossia la depenalizzazione del cosiddetto omicidio del consenziente), poiché «non sarebbe preservata la tutela minima costituzionalmente necessaria della vita umana, in generale, e con particolare riferimento alle persone deboli e vulnerabili», la Corte Costituzionale - presieduta da Giuliano Amato - ha invece dato il via libera ad altri 4 referendum.

Ok, dunque, alla pronuncia da parte del popolo italiano sui quesiti in materia di Giustizia: "Abrogazione delle disposizioni in materia di incandidabilità", "Limitazione delle misure cautelari", "Separazione delle funzioni dei magistrati" ed "Eliminazione delle liste di presentatori per l’elezione dei togati del CSM".

Per i giudici costituzionali «i suddetti quesiti sono stati ritenuti ammissibili perché le rispettive richieste non rientrano in alcuna delle ipotesi per le quali l’ordinamento costituzionale esclude il ricorso all’istituto referendario».

Al vaglio dei 15 giudici ora anche il quesito sulla cannabis (legalizzazione della coltivazione) e altre due proposte referendarie.