A cura della Redazione

Non funziona il corridoio umanitario a Mariupol. Più volte annunciato, è stato sempre disatteso. La città a sud dell'Ucraina, strategica per i russi, "è completamente bloccata per l'evacuazione e gli aiuti umanitari", ha detto la vice primo ministro ucraina, Iryna Vereshchuk.

Il carico umanitario, partito oggi per la città, è tornato a Zaporizhzhia. "Questo è il quarto giorno in cui non possiamo portare acqua, le forniture mediche necessarie e cibo", ha denunciato ancora Vereshchuk.

Da Sumy, invece, sono stati evacuati 2mila studenti stranieri, lo rende noto il Ministero degli Esteri ucraino. "Si tratta dei primi studenti stranieri che riescono a fuggire da questa orribile zona di guerra".

Le truppe russe, intanto, avrebbero ucciso 5 civili, tra cui una bambina, nella regione di Donetsk, come riferito dalla polizia nazionale dell'Ucraina. Almeno 22 persone sono rimaste ferite.

Il ministri degli Esteri urcraino, Dmytro Kuleba, a seguito dell'incontro con il suo omologo russo Sergey Lavrov, dichiara di aver "insistito sull'urgente necessità di consentire gli aiuti umanitari per Mariupol e un cessate il fuoco di 24 ore. Sfortunatamente, Lavrov sembrava essere venuto per parlare, non per decidere. Spero che riporterà le richieste dell'Ucraina a Mosca".

Dopo la distruzione dell'ospedale pediatrico di Mariupol ad opera delle forze russe, per le quali la struttura sarebbe stata una base militare del battaglione Azov, nella quale sono morte tre persone (due donne e una bambina), il ministro della Salute ucraino, Viktor Liashko, afferma che finora i russi hanno bombardato 63 ospedali in Ucraina.