Il Presidente dell'Ucraina, Volodymyr Zelensky, ha parlato in video-conferenza al Congresso americano riunito in sessione congiunta, accolto da scroscianti applausi.
"In questo momento si sta decidendo il destino del nostro Paese - ha detto -. Se gli ucraini saranno liberi. La Russia non si è limitata ad attaccare le nostre città, ma ha intrapreso una brutale offensiva contro i nostri valori, il nostro diritto a vivere liberamente".
Ha paragonato quanto sta accadendo all'attaco a Pearl Harbour nel dicembre del 1941, quando fu annientata dai giapponesi la flotta statunitense di stanza nel Pacifico, e all'11 settembre con l'attacco alle Torri gemelle di New York, ricordando che l'Ucraina vive quei drammi ogni giorno, con le sue città che vengono attaccate dai russi quotidianamente.
Il Presidente ha poi ribadito la necessità di attivare una "no fly zone" sui cieli ucraini o, almeno, di fornire aerei da combattimento.
"Come leader della mia nazione - ha poi proseguito nel suo discorso - mi rivolgo al Presidente Biden. Tu sei il leader della nazione e ti auguro di diventare il leader del mondo. Essere il leader del mondo significa essere il leader della pace".
Toccante poi il passaggio sui tanti, troppi bambini uccisi sotto i bombardamenti russi. "Ora ho quasi 45 anni - ha detto Zelensky -. Oggi la mia età si è fermata, quando il cuore di più di 100 bambini ha smesso di battere. Non vedo alcun senso nella vita se non può fermare la morte. E questa è la mia missione principale come leader del mio popolo".
Infine, parlando in Inglese, ha concluso: "Oggi il popolo ucraino difende non solo l'Ucraina. Stiamo lottando per i valori dell'Europa e del mondo, sacrificando le nostre vite in nome del futuro".
"Discorso potente, commovente e sincero del Presidente dell'Ucraina - ha commentato il ministro degli Esteri ucriano, Dmytro Kuleba -. Il nostro leader e il popolo ucraino meritano quelle standing ovation prolungate. I tempi sono storici, e così dovrebbero essere le decisioni dei leader mondiali per fermare la barbarie russa".
Zelensky ha poi riferito di aver parlato con il procuratore della Corte Penale Internazionale, Haazi Karim Khanom. "E' già in Ucraina. Già ha iniziato a lavorare. Così gli occupanti saranno responsabili di tutti i crimini di guerra contro gli ucraini", ha detto Zelensky.