A cura della Redazione

Il presidente dell'Ucraina, Volodymyr Zelensky, ha parlato in videoconferenza dinanzi al Parlamento italiano, riunito per l'occasione a Montecitorio, sede della Camera. 

Dopo i saluti del presidente della Camera, Roberto Fico, che ha ringraziato Zelensky «per aver accolto l'invito a questo incontro. L'intervento in questa Aula di un Capo di Stato - ha proseguito Fico - è inusuale, che esprime bene l'eccezionalità del momento storico che stiamo vivendo. Intendiamo così testimoniare nel modo più solenne la vicinanza e il sostegno di tutto il Parlamento e del popolo italiano all'Ucraina e alle sue libere istituzioni democratiche a fronte dell'ingiustificabile attacco della Federazione Russa e ci uniamo in una ideale catena di solidarietà ai Parlamenti di altri Paesi dinanzi ai quali lei è già intervenuto».

La presidente del Senato, Elisabetta Alberti Casellati, ha espresso «sentimenti di vicinanza profonda e di ammirazione per il coraggio del popolo ucraino e di partecipazione al dolore di una intera comunità vittima di una guerra insensata. L'Italia ha aperto il cuore e le porte agli ucraini. Siamo al vostro fianco insieme all'UE per contrastare la prosecuzione del conflitto. Incoraggiamo lo sforzo incessante della diplomaziioa come unica via di uscita dal conflitto».

IL DISCORSO DI ZELENSKY

Zelensky ha esordito, dopo essere stato acollto dagli applausi di deputati e senatori, dicendo di aver «parlato con Papa Francesco che ha speso parole molto importanti per la pace. Il nostro popolo è diventato l'esercito. Sono 117 i bambini uccisi in Ucraina, questo è il prezzo che paghiamo procrastinando la pressione sulla Russia di far fermare questa guerra. Ci sono decine di migliaia di feriti, decine di migliaia di famiglie distrutte, milioni di case abbandonate. E tutto questo iniziato da una persona (Putin, ndr). Nelle città seppelliscono i morti nelle fosse comuni, nei parchi. Questo nel 2022! Questo accade in Europa. L'invasione russa sta distruggendo le famiglie, i russi non smettono di uccidere. Mariupol è grande come Genova. Immaginate Genova completamente bruciata, dalla quale scappano le persone a piedi, con le auto  per mettersi al sicuro. Da Kiev inizia la grande cultura di un grande popolo, ora siamo al limite della sopravvivenza. Ogni giorno suonano le sirene, cadono le bombe, i missili, nei dintorni, nelle nostre città. Le truppe russe torturano, violetano le donne, rapiscono i bambini. Questo è stato fatto in Europa l'ultima volta dai nazisti. E' stato minato anche il mare vicino ai nostri porti e questo diventa un pericolo anche per i Paesi vicini. Bisogna fare il possibile per garantire la pace. L'obiettivo della Russia è l'Europa, influenzare le vostre vite, i vostri valori. L'Ucraina è il cancello che blocca l'esercito russo, vogliono entrare in Europa ma non devono. Gli ucraini sono stati vicini agli italiani durante la pandemia, vi abbiamo inviato i nostri medici. Voi ci avete aiutato quando c'è stata l'alluvione. Ci avete sostenuto velocemente e sinceramente. Lo apprezziamo moltissimo. Ormai è quasi un mese che dura l'invasione - ha proseguito Zelensky -, abbiamo bisogno di altre sanzioni e pressioni sulla Russia. Le conseguenze di questa guerra si sentono in tutto il mondo, non solo in Europa. In primis la crisi del settore alimentare. Come possiamo seminare i campi, esportare il mais, il frumento se cadono le bombe? Voi conoscete bene gli ucraini, non abbiamo mai voluto la guerra. Sapete bene chi ha portato la guerra qui. Non dovete accogliere i russi che vengono in vacanza da voi, dobbiamo congelare i loro beni, i loro soldi. Dovete sostenere anche l'embargo contro le navi russe che entrano nei vostri porti, dovete fermare la crisi alimentare, le uccisioni. La guerra deve finire al più presto. La pace deve tornare. Dobbiamo ricostruire l'Ucraina. Oggi in Italia ci sono più di 70mila cittadini fuggiti dalla guerra, 25mila sono bambini. In Italia è nato il primo bimbo ucraino di una madre rifugiata. Aiutate di cuore gli ucraini - l'esortazione di Zelensky -, noi non dimenticheremo, lo ricorderemo sempre. Bisogna fermare una sola persona - conclude Zelensky -, una sola, affinché ne sopravvivano milioni».

LE PAROLE DI DRAGHI

A parlare è stato poi il presidente del Consiglio, Mario Draghi: «L’arroganza del Governo russo si è scontrata con la dignità del popolo ucraino, che è riuscito a frenare le mire espansionistiche di Mosca e a imporre costi altissimi all’esercito invasore. La resistenza di città come Mariupol, Kharkiv, Odessa - e di tutti i luoghi su cui si abbatte la ferocia del Presidente Putin - è eroica. Oggi l’Ucraina non difende soltanto se stessa. Difende la nostra pace, la nostra libertà, la nostra sicurezza Difende quell’ordine multilaterale basato sulle regole e sui diritti che abbiamo faticosamente costruito dal dopoguerra in poi. L’Italia vi è profondamente grata».

Sull'accoglienza dei profughi, Draghi ha sottolineato come «la solidarietà mostrata dagli italiani verso il popolo ucraino è enorme. Penso agli aiuti sanitari, alimentari, e di ogni genere che i nostri concittadini hanno inviato da subito verso l’Ucraina. E penso all’accoglienza dei rifugiati, oltre 60.000 dall’inizio della guerra, la maggior parte dei quali donne e minori. Gli italiani hanno spalancato le porte delle proprie case e delle scuole ai profughi ucraini, con quel senso di accoglienza che è l’orgoglio del nostro Paese. Continueremo a farlo, grazie al lavoro incessante e alla grande professionalità delle Regioni, dei Comuni, della Protezione Civile, degli enti religiosi, di tutti i volontari. Perché davanti all’inciviltà l’Italia non intende girarsi dall’altra parte».

«Il Governo e il Parlamento - ha proseguito il primo ministro - sono in prima fila nel sostegno all’Ucraina. Sin da subito, abbiamo offerto aiuti finanziari e umanitari e abbiamo risposto, insieme ai partner europei, alle richieste del Governo ucraino di assistenza per difendersi dall’invasione russa. Siamo pronti a fare ancora di più».

Sul tema dei provvedimenti volti a fiaccare l'economia russa e il "cerchio magico" di Putin, Draghi ha spiegato che «le sanzioni hanno colpito duramente l’economia e i mercati finanziari della Russia, e i patrimoni personali delle persone più vicine al Presidente Putin. In Italia abbiamo congelato beni per oltre ottocento milioni di euro agli oligarchi colpiti dai provvedimenti dell’Unione Europea. Siamo anche impegnati per diversificare le nostre fonti di approvigionamento energetico, così da superare in tempi molto rapidi la nostra dipendenza dalla Russia».

Draghi ha sostenuto fortemente l'ingresso nella UE dell'Ucraina. «Vogliamo disegnare un percorso di maggiore vicinanza dell’Ucraina all’Europa. Nelle scorse settimane è stato sottolineato come il processo di ingresso nell’Unione Europea sia lungo, fatto di riforme necessarie a garantire un’integrazione funzionante. Voglio dire al Presidente Zelensky che l’Italia è al fianco dell’Ucraina in questo processo. L’Italia vuole l’Ucraina nell’Unione Europea. Quando l’orrore e la violenza sembrano avere il sopravvento, proprio allora dobbiamo difendere i diritti umani e civili, i valori democratici. A chi scappa dalla guerra, dobbiamo offrire accoglienza. Di fronte ai massacri, dobbiamo rispondere con gli aiuti, anche militari, alla resistenza. Al crescente isolamento del Presidente Putin, dobbiamo opporre l’unità della comunità internazionale. L’Ucraina ha il diritto di essere sicura, libera, democratica - ha concluso il premier italiano -. L'Italia, il Governo, il Parlamento, e tutti i cittadini sono con voi, Presidente Zelensky».

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