A cura della Redazione

Sono 50 le persone denunciate per indebita percezione del reddito di cittadinanza. Le indagini, svolte dalla Guardia di Finanza di Pistoia sotto il coordinamento della locale Procura, hanno consentito di individuare una moltitudine di soggetti a cui, nel tempo, sono stati erogati dallo Stato, nel complesso, oltre 400mila euro, cifra ravvisabile come considerevole in rapporto alla tipologia di territorio preso in considerazione e al numero di abitanti della provincia.

Stando all'inchiesta, i soggetti segnalati avrebbero omesso di dichiarare, sia in fase di presentazione della domanda sia durante la percezione del beneficio, la circostanza di essere destinatari di misure cautelari ovvero la presenza nel proprio nucleo familiare di un componente sottoposto a misura cautelare.

L’attività di verifica, che ha visto passare al setaccio oltre 3.300 posizioni anche con l’ausilio di avanzate tecniche informatiche e di analisi, ha fatto emergere quelle che evidenziavano una sovrapposizione temporale tra misura cautelare e percezione del reddito di cittadinanza.

Sono così emerse diverse casistiche del tutto particolari. Tra queste, quella di un nucleo familiare che, sfruttando alcune criticità nelle procedure anagrafiche dei Comuni di nascita e residenza, è riuscito ad ottenere due volte il reddito di cittadinanza per i medesimi soggetti. Un altro indagato, invece, inducendo in errore il Giudice attraverso una falsa dichiarazione, continuava a percepire il beneficio anche mentre era sottoposto a misure cautelari.

C'è poi il caso di un gruppo criminale di persone, accomunate dal fatto di essere destinatarie della medesima ordinanza di custodia cautelare in materia di traffico di stupefacenti, risultate in gran parte percepire illegittimamente il reddito di cittadinanza.

Altri due nuclei familiari, per un totale di 7 persone, hanno invece beneficiato di quasi 30.000 euro cadauno.

Infine, i finanzieri hanno scoperto che il beneficio veniva elargito ad una persona sottoposta a misure cautelari per i gravissimi reati connessi allo sfruttamento della prostituzione minorile nonché alla tratta e commercio di schiavi.