A cura della Redazione

Estradato dal Brasile, dove era stato arrestato nel maggio dello scorso anno, Rocco Morabito, superboss della 'Ndrangheta e uno dei criminali più pericolosi d'Italia, tanto che figurava al secondo posto nella lista del Ministero dell'Interno subito dopo il ras della Mafia Matteo Messina Denaro.

Morabito è atterrato stamattina all'aeroporto di Ciampino. Ad attenderlo i carabinieri.

Deve scontare una pena definitiva a 30 anni di reclusione per reati in materia di stupefacenti. Il boss è considerato uno dei massimi broker del narcotraffico internazionale. E' stato al centro di una complessa vicenda investigativa: arrestato in Uruguay nel settembre 2017 dal ROS, dopo 23 anni di latitanza, il 24 giugno 2019 era riuscito ad evadere da un penitenziario di Montevideo, quando era in attesa di estradizione verso l’Italia. Da quel momento se ne erano perse le tracce. 

La svolta nelle indagini dei carabinieri del Comando provinciale di Reggio Calabria si è avuta nel maggio 2021, allorquando le attività investigative che hanno coinvolto le autorità di diversi Paesi, sviluppate anche attraverso il monitoraggio delle scie telematiche, hanno permesso di localizzare il latitante a João Pessoa, dove è stato rintracciato in compagnia di un altro ricercato di ‘Ndrangheta, Vincenzo Pasquino. Quest'ultimo era a sua volta ricercato dal Comando provinciale Carabinieri di Torino che stava conducendo parallele indagini coordinate dalla locale Procura Distrettuale.

"La sinergia investigativa tra i reparti dell’Arma dei Carabinieri e la Polizia Federale brasiliana, in costante raccordo operativo con il Servizio di Cooperazione Internazionale di Polizia - progetto I-CAN e con il supporto delle agenzie statunitensi DEA e FBI, ha ulteriormente confermato come la fattiva e intensa collaborazione investigativa tra forze di polizia possa portare a colpire i più importanti esponenti del narcotraffico che operano in una dimensione transnazionale", si legge in una noat dell'Arma..

L'estradizione è stata resa possibile grazie all’intensa attività di raccordo tra l’Ambasciata d’Italia in Brasile, il Progetto I-CAN e le Autorità brasiliane. Il Progetto I-CAN, promosso e finanziato dall’Italia attraverso Interpol, ha costituito una rete di 13 Paesi in tutto il mondo per il contrasto alla minaccia globale costituita dalla ‘Ndrangheta.