A cura della Redazione

Duri colpi inferti alla criminalità organizzata. Nelle province di Reggio Calabria, Pavia, Udine, Terni e Catanzaro, i carabinieri del Comando provinciale di Reggio Calabria hanno dato esecuzione a un’ordinanza di applicazione di misura cautelare nei confronti di 29 soggetti. Il provvedimento è stato emesso dal G.I.P. presso il Tribunale di Reggio Calabria, su richiesta della locale Direzione Distrettuale Antimafia, diretta dal Procuratore della Repubblica Giovanni Bombardieri.

Sono indiziati di aver fatto parte, a vario titolo, di un’articolata associazione per delinquere di tipo mafioso finalizzata alla produzione, traffico e detenzione illeciti di sostanza stupefacente, detenzione di armi e munizioni, danneggiamento, estorsione pluriaggravata, traffico e spaccio di banconote false.

L’operazione, frutto di due inchieste complementari, convenzionalmente denominate “New Generation” e “Riscatto II”, condotte dai militari del Gruppo Carabinieri di Locri, ha consentito di disarticolare la cosca di 'Ndrangheta "Cordì", formata da giovani leve ed operante principalmente nel territorio di Locri, e di rilevare le richieste estorsive avanzate da esponenti della locale consorteria criminale nei confronti di imprenditori della “Locride”.

In Sicilia, invece, scacco al mandamanto mafioso di Porta Nuova. La DDA palermitana ha coordinato le indagini dei Carabinieri che hanno eseguito un decreto di fermo di indiziati di delitto nei confronti di 18 indagati, ritenuti a vario titolo responsabili di associazione di tipo mafioso, associazione finalizzata al traffico di stupefacenti, estorsioni e rapine aggravate dal metodo e dalle finalità mafiose.