A cura della Redazione

Maxi evasioni fiscale per oltre 250 milioni di euro, 13 le misure cautelari (9 arresti domiciliari e 4 divieti di esercitare imprese e uffici direttivi delle persone giuridiche e delle imprese) emesse nei confronti di altrettanti soggetti indagati per associazione a delinquere e frode.

L'inchiesta, coordinata dalla Procura di Milano, ha visto i finanzieri del Comando provinciale meneghino smascherare un sistema fraudolento volto ad evadere l'IVA nel settore della grande distribuzione organizzata, attuato mediante l'emissione e l'utilizzo di fatture false per 1,8 miliardi di euro da parte di società italiane ed estere. Sarebbero più di 260 i milioni sottratti al Fisco.

Dalle indagini - che hanno coperto il periodo 2015-2021 - è emerso che gli indagati, gerenti le società coinvolte, avrebbero sistematicamente acquistato merce senza applicazione dell'IVA, sia tramite la presentazione a fornitori italiani di lettere di intento mendaci sia attraverso il compimento di operazioni intracomunitarie non imponibili da parte di società cosiddette "cartiere" interposte all'interno del ciclo di fatturazione della merce.

Le catene della grande distribuzione (tra queste anche note multinazionali) avrebbero così beneficiato della frode ottenendo un indebito risparmio di imposta per oltre 260 milioni di euro. 

Nel corso delle investigazioni, i finanzieri hanno potuto analizzare anche una fitta rete di rapporti bancari e informazioni provenienti dalle agenzie fiscali di 12 Paesi UE, grazie al canale di cooperazione EMPACT (European Multidisciplinary Platform Against Criminal Threats) costituito nel'ambito Europol.

Sono stati sottoposti a sequestro preventivo oltre 260 milioni di euro riconducibili a 15 società coinvolte nella frode, tra le province di Milano, Napoli, Roma, Torino, Ancona, Brescia, Lodi, Vicenza, Rimini, Padova, Salerno e Potenza.