A cura della Redazione

Quando ha visto quel che era successo ha trovato la forza di dare l'allarme e ha chiamato i soccorsi.

Con una voce spaventata ha spiegato che "papà ha ucciso la mamma" e ha dato l'indirizzo di casa. Immediata la corsa dei carabinieri, ma per la donna non c'è stato nulla da fare. E mentre il marito, ubriaco e fuori di testa, è stato portato in carcere, per la figlioletta di 10 anni della coppia, è scattato il protocollo di protezione ed è stata messa al sicuro a casa di uno zio materno. Lui era stato denunciato dalla donna tre anni fa per maltrattamenti: allora venne attivata la procedura prevista dal codice rosso, ma non ci furono misure cautelari.

L'ennesimo femminicidio è avvenuto nella giornata di ieri a Caleppio, una frazione di Settala, Comune alle porte di Milano. Secondo una prima ricostruzione, attorno alle nove e mezza, dopo aver cenato, la bambina si sarebbe ritrovata spettatrice di una scena terribile: il padre Khalid, 50 anni marocchino, con un lavoro in una azienda di condizionatori della zona, ha accoltellato la madre, Amina, più giovane di lui di 7 anni, lasciandola per terra, senza vita, vicino al materasso nella camera da letto e poi avrebbe pregato davanti al corpo.

La piccola probabilmente è rimasta impietrita e solo un paio d'ore dopo, come risulta dagli accertamenti, ha preso il cellulare ed ha avvertito. Poi è scesa dalle scale di corsa per tre piani con il babbo, semi svestito, che la seguiva. I militari della Compagnia di San Donato l'hanno trovata all'ingresso del palazzo e l'hanno portata via. Quasi in contemporanea hanno arrestato l'uomo, il quale, mentre veniva immobilizzato, ha ripetuto: "L'ho ammazzata, l'ho ammazzata".