Israele non vuole aspettare due settimane - la finestra temporale indicata da Donald Trump - per un accordo con l'Iran sullo smantellamento del suo programma nucleare e potrebbe anche agire da solo colpendo Fordow, l'impianto nucleare sotterraneo che è stato al centro dell'attenzione degli strateghi Usa. A dirlo sono stati funzionari israeliani all'amministrazione americana, secondo quanto rivelato da due fonti citate dal Times of Israel, che parlano di "una telefonata tesa" avvenuta giovedì. Telefonata alla quale hanno partecipato il primo ministro Benjamin Netanyahu, il ministro della Difesa Israel Katz e il capo di Stato maggiore Eyal Zamir.
"Ci state trascinando in guerra", l'accusa che intanto il vice presidente americano JD Vance avrebbe lanciato ai suoi interlocutori israeliani nel colloquio telefonico avvenuto tre giorni fa, secondo quanto rivelato da alcune fonti a conoscenza della conversazione. Anche in quella circostanza, Israele avrebbe infatti comunicato all'amministrazione americana di ritenere che la finestra indicata da Trump per decidere se entrare o meno nel conflitto sia troppo lunga e che sia necessaria un'azione più urgente, riferisce una fonte a Reuters e rilanciata dal Times of Israel.
Durante la telefonata, Vance avrebbe reagito quindi dicendo che gli Stati Uniti non dovrebbero essere coinvolti direttamente e suggerendo che gli israeliani starebbero trascinando il suo Paese in guerra. Quattro fonti affermano che ora è sempre più probabile che Israele lanci un'operazione militare da solo contro il sito nucleare senza l'intervento degli Stati Uniti, gli unici a possedere le bombe bunker buster che potrebbero devastare l'impianto sotterraneo.
"Solo il tempo lo dirà", è intanto il criptico post - con quello che sembra essere il riferimento alle due settimane di tempo che si è preso - pubblicato da Donald Trump su Truth social prima di riunire alla Casa Bianca il suo staff di sicurezza.
Fordow, insieme a Natanz, è considerato un impianto chiave del programma nucleare degli ayatollah in quanto produce uranio arricchito ad alto livello. Il sito nucleare, 'scoperto' dalla comunità internazionale solo nel 2009, si sviluppa nel sottosuolo a trenta chilometri a nord-est della città di Qom. Il bersaglio dichiarato è estremamente difficile da colpire in quanto la struttura è stata scavata all'interno di una montagna.
Il Financial Times ha definito Fordow "virtualmente indistruttibile" e "il peggior incubo di Israele". Il cuore dell'impianto essenziale per l'arricchimento dell'uranio è costruito a circa 80-90 metri di profondità all'interno di una montagna secondo stime ufficiose. L'area è stata a lungo protetta da sistemi avanzati di difesa aerea e da un imponente apparato di sicurezza. Se le difese esterne possono essere colpite dai raid di Israele, le strutture interne sono quasi irraggiungibili.
Per questo Israele punta sulla collaborazione degli Usa, unico modo per sferrare il colpo più duro ai siti nucleari di Teheran. L'aiuto a stelle e strisce, però, potrebbe non essere sufficiente. Nel mirino c'è soprattutto Fordow, irraggiungibile da armi e munizioni in dotazione all'esercito israeliano. Per provare a sfondare, serve la bomba GBU-57A/B Massive Ordnance Penetrator (MOP) che viene sganciata dai bombardieri B-2., spostati ieri da Trump verso Guam.
L'ordigno soprannominato 'bunker buster' per la sua capacità di distruggere strutture sotterranee pesa 13,6 tonnellate e contiene 6 tonnellate di esplosivo, secondo l'analisi di Masao Dahlgren, esperto del Center for Strategic and International Studies Missile Defense Project. La GBU-57, come spiega l'US Air Force, è progettata per "raggiungere e distruggere le armi di distruzione di massa dei nemici collocate in strutture ben protette".
La super-bomba è caratterizzata dall'involucro esterno estremamente resistente. Il 'guscio' deve sostenere l'impatto e sfruttare il peso per penetrare in profondità. L'esplosivo utilizzato non deve entrare in funzione immediatamente, ma detonare quando la bomba arriva nel sottosuolo. Si calcola che la GBU-57 sia in grado di colpire fino a 60 metri di profondità. Non è garantito, quindi, il risultato in caso di attacco a Fordow. Gli 80-90 metri di profondità sono un limite per la bunker buster, per questo in una missione potrebbe essere necessario utilizzare più di un ordigno.
Le GBU-57 - per Dahlgren sarebbero disponibili in totale una trentina di pezzi - possono essere trasportate e lanciate da un solo aereo, il bombardiere B-2, utilizzato dagli Stati Uniti nel 2024 per colpire i depositi di armi degli Houthi nello Yemen. Il bombardiere, con un equipaggio di due piloti, può volare per circa 6.000 miglia nautiche senza rifornimento. Si tratta di un velivolo 'stealth', capace di eludere le difese nemiche e avvicinarsi all'obiettivo.