Sono tre le nuove modalità usate da Mosca per interferire nella politica interna della Moldova in vista delle elezioni legislative di domenica, dopo "la lezione appresa" con la sconfitta dello scorso anno al voto per presidenziali e referendum per l'adesione all'Ue, vinte, anche se di misura nel caso del referendum, dal fronte europeo.
Centinaia di milioni di euro investiti per l'acquisto dei voti, "intossicarli" con disinformazione disseminata online e reclutare provocatori "per innescare disordine, violenza e paura" - la cifra è stata citata nei giorni scorsi da Maia Sandu - uno "tsunami" di denaro russo, cripto valute e disinformazione generato a Mosca, come ha denunciato l'ex minitro degli Esteri, ora candidato per il Pas di Maia Sandu, Nico Popescu, per cui la normalità fino a ora era, come ai Tropici, la pioggia.
Anche se l'acquisto di voti continua a prevalere, le tattiche di Mosca sono cambiate dallo scorso anno, ha spiegato il Presidente di WatchDog, gruppo per il controllo online in Moldova, Valeriu Pasha. Come? Non c'è più una persona che offre pagamenti su Telegram, la campagna filorussa ora cerca di reclutare reti di attori in comunità locali, con enfasi sulla comunicazione "faccia a faccia". "Addestrano queste persone, le indottrinano, le pagano, le inviano con istruzioni molto precise, talking points e contenuti da condividere su TikTok. Tutto opera in modo coordinato, per manipolare gli algoritmi sui social, TikTok in particolare", afferma Pasha.
La seconda modalità adottata è quella di generare confusione negli elettori con candidati filo Mosca che però esprimono opinioni neutre, addirittura filo europee, verso cui inevitabilmente rischiano di rivolgersi elettori colpiti dalla pesante crisi economica che perseguono un cambiamento rispetto alla guida del Pas, a cui attribuiscono la crisi, ma senza abbandonare il percorso europeo.
Il caso più clamoroso di questa giravolta, solo formale, è quello di Irina Vlah, ex governatrice della regione filorussa della Gagauzia, deputata del partito "Cuore della Moldova", colpita da sanzioni in Canada "in relazioni alle influenze malevole della Russia nella politica della Moldova", dalla Polonia che da le ha appena chiuso le porte per cinque anni, così come poco prima anche la Lituania. Il partito di Vlah ha aderito all'Alleanza Patriottica del Mep nata solo lo scorso luglio e rivale del Pas a queste elezioni. E lei ha annacquato la sua retorica filo russa e si dice ora favorevole all'adesione del suo Paese all'Ue, come scrive Cnn.
Infine, Mosca ha operato anche fra la diaspora moldava all'estero (un milione e 250mila persone) che lo scorso anno si è dimostrata cruciale per la doppia vittoria europea. "Stiamo preparando una serie di sorprese per i funzionari della Moldova assegnati ai seggi all'estero", aveva dichiarato senza aggiungere altro il mese scorso Ilan Shor, il tycoon filorusso costretto all'esilio a Mosca, condannato in Moldova in contumacia a 15 anni di carcere.
Anche la Moldova si è organizzata raffinando i suoi strumenti di contro interferenza. Nei giorni scorsi è stata smantellata una rete legata ai servizi di intelligence militare russa del Gru, con l'arresto di decine di persone. Più di cento moldavi sono stati addestrati all'uso della violenza contro la polizia in Serbia con la missione di organizzare scontr pre e post elettorali, ha reso noto il direttore della sicurezza nazionale, Stanislav Secrieru.