Il piano "arabo-americano" per Gaza, annunciato da Donald Trump, è "un buon piano" e, se fosse attuato, rappresenterebbe "una vittoria" per Israele. Lo afferma in un'intervista all'Adnkronos l'ex ambasciatore israeliano in Italia, Avi Pazner, secondo cui il piano permetterebbe al suo Paese di raggiungere i tre principali obiettivi della guerra: "La liberazione di tutti gli ostaggi, sia vivi che morti, la fine del controllo di Hamas su Gaza e la garanzia che in futuro Israele non sarà più attaccato da Gaza".
Questo piano "fa giustizia" per l'attacco del 7 ottobre, prosegue Pazner, secondo cui in questi due anni Israele ha incontrato "molte difficoltà militari e diplomatiche". Ma il piano annunciato da Trump, che "non è soltanto americano, ma è stato deciso dopo consultazioni con almeno 10 Paesi arabi e musulmani" avvicina Israele al successo. "Questi Paesi capiscono che Hamas non può continuare questa guerra. La nostra risposta è stata positiva, ora speriamo Hamas faccia altrettanto", osserva.
Secondo l'ex ambasciatore in Italia, un eventuale via libera al piano Trump potrebbe far cadere il governo Netanyahu, ma in ogni caso rafforzerebbe politicamente la posizione del premier. "È possibile che i partiti di estrema destra di Ben Gvir e Smotrich non accettino e provochino la caduta dell'esecutivo, ma credo che Netanyahu lo abbia messo in conto", dichiara Pazner, sottolineando che Israele andrà comunque al voto entro ottobre 2026.
"Se il governo cade adesso però si andrebbe ad elezioni anticipate tra febbraio e marzo. Se Netanyahu riuscirà a chiudere l'accordo, sarà una vittoria per Israele e un successo politico che lo metterà in una posizione di forza in vista del voto. Oggi il premier non è più nella situazione di debolezza di un anno fa e può persino convincere la destra a restare nella coalizione. In ogni caso - ritiene Pazner - Netanyahu ha tutto l'interesse a portare avanti il piano, che gode del sostegno dell'80% degli israeliani".
Pazner commenta infine la situazione della Flotilla, che continua a dirigersi verso Gaza con l'obiettivo di rompere il blocco navale, dicendosi "sicuro che le forze di sicurezza israeliane sapranno come fermarli senza provocare danni a cose o persone". "Non vogliamo che accada qualcosa di male" agli attivisti a bordo delle imbarcazioni, prosegue Pazner, secondo cui "faremo tutti in maniera che non ci siano problemi per fermare questa Flotilla anti-israeliana". L'ex ambasciatore evidenzia quindi di essere a conoscenza che "in Italia ci sono grandi titoli" sulla Flotilla, mentre "posso dire che in Israele non è menzionata né sui giornali né in tv perché dobbiamo occuparci di cose più importanti come il piano di pace" per Gaza.