A cura di AdnKronos

La Russia risponderà "in modo appropriato" se gli Stati Uniti forniranno i missili da crociera americani Tomahawk all'Ucraina. A dichiararlo il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, stando a quanto riferito dall'agenzia di stampa Tass. 

Durante il suo ultimo incontro con il presidente Usa Donald Trump, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha parlato anche della possibile fornitura a Kiev di "missili a lungo raggio", ma "vedremo" con quale esito. "Abbiamo parlato con gli Stati Uniti - ha detto Zelensky, arrivando a Copenaghen - e siamo grati al presidente Trump per questo dialogo. L'ultima volta abbiamo avuto un incontro molto buono, un dialogo molto produttivo e abbiamo parlato di missili a lungo raggio, di armi a lungo raggio. Ne abbiamo parlato, quindi vedremo". 

Il presidente degli Stati Uniti Trump non ha ancora dato il via libera alla fornitura di missili Tomahawk chiesti da Kiev. L'amministrazione, secondo il Wall Street Journal, sta valutando l'invio di armi "potenti" che consentirebbero all'Ucraina di mettere nel mirino un numero superiore di obiettivi rispetto a quelli attualmente raggiungibili: nella lista anche i Barracuda. 

"Gli Stati Uniti condividono costantemente informazioni di intelligence in tempo reale con l'Ucraina. Non è una novità", ha dichiarato ancora Peskov, commentando le notizie apparse su alcuni media secondo cui Washington fornirebbe a Kiev informazioni di intelligence per attacchi sul territorio russo. "E' chiaro che l'intelligence venga scambiata, o meglio non scambiata, bensì fornita, e che tutte le infrastrutture della Nato e degli Stati Uniti vengono utilizzate per raccogliere e trasmettere informazioni all'Ucraina", ha aggiunto.. 

Quanto all'eventuale utilizzo dei flussi di cassa prodotti dagli asset congelati alla Russia per aiutare l'Ucraina "non rimarrà senza risposta". "Tutti devono capire chiaramente che questa richiesta non rimarrà senza risposta. E, naturalmente, la Russia risponderà garantendo che i suoi interessi siano tutelati in termini quantificabili e che coloro che sono coinvolti in queste azioni illegali siano ritenuti responsabili, legalmente e in altro modo", ha concluso. 

La Russia ha la capacità di violare lo spazio aereo dei Paesi di qualsiasi parte del continente europeo, ma l'Ucraina può offrire la sua esperienza maturata in guerra per contribuire a contrastare questa minaccia, ha dichiarato Zelensky ai capi di Stato e di governo riuniti a Copenaghen. "Se i russi osano lanciare droni contro la Polonia o violare lo spazio aereo dei Paesi del Nord Europa, significa che ciò può accadere ovunque", ha affermato aggiungendo: "Nell'Europa occidentale, a sud, abbiamo bisogno di forze per rispondere e di difesa rapide ed efficaci che sappiano come gestire i droni'', ha aggiunto. 

L'Ucraina vuole lavorare con l'Ue per aiutarla a costruire un "muro contro i droni", apportando l'esperienza accumulata nel settore in oltre tre anni di guerra con la Russia. "Dobbiamo agire insieme - ha detto a Copenaghen, durante il summit dell'Epc, Zelensky - e dobbiamo agire con forza". "I nostri ragazzi - ha continuato - sono già qui in Danimarca: ci sono ucraini esperti che sanno come rilevare e abbattere i droni, hanno già iniziato la loro missione. Siamo pronti a condividere questa esperienza con voi partner. Questo è solo l'inizio, un primo passo nel percorso verso un efficace muro contro i droni, per proteggere tutta l'Europa. Per favore lavoriamo insieme su soluzioni coordinate, che lo rendano possibile". 

Il primo capitolo dei negoziati sull'adesione dell'Ucraina all'Ue deve essere aperto, "come concordato", visto che Kiev ha completato la sua parte di lavoro, ha detto quindi il presidente ucraino. 

Bisogna aprire i negoziati di adesione all'Unione europea con l’Ucraina e con la Moldavia "entro la fine di quest’anno", ha affermato dal canto suo la presidente del Parlamento europeo Roberta Metsola. Il processo è "vantaggioso per l’Ue, non è carità", ha aggiunto, sottolineando che va a vantaggio di tutta l'Ue, che "ci renderà più sicuri, più padroni strategicamente del nostro futuro, e che ci permetterà realmente di dimostrare che i nostri cittadini aprono la porta ai Paesi e alle loro popolazioni quando desiderano entrare". 

L'Ucraina ha dato un aiuto "molto importante" alla Danimarca e alla Polonia, alle prese con violazioni dello spazio aereo da parte di droni di sospetta o accertata provenienza russa, condividendo l'esperienza che ha accumulato in oltre tre anni di guerra con la Russia, ha sottolineato il segretario generale della Nato Mark Rutte, a Copenaghen a margine del summit dell'Epc.  

Kiev, ha osservato il segretario generale, "è ovviamente una potenza quando parliamo di intuizioni innovative, ad esempio nella tecnologia anti-droni, nelle minacce informatiche eccetera. Il fatto che l'Ucraina stia ora aiutando in Danimarca e Polonia, in generale, condividendo le sue intuizioni acquisite in più di tre anni, 3 anni e mezzo di questo terribile assalto russo non provocato, è molto importante". Con l'Ucraina, "abbiamo un centro congiunto in Polonia, J-tech, dove apprendiamo tutte le lezioni che Kiev è in grado di condividere", in virtù delle sue "conoscenze", accumulate durante "lo sforzo bellico", ha concluso Rutte.