"Il Premio Malaparte si arricchisce ogni anno anche grazie alla collaborazione con Ferrarelle Società Benefit e agli amici che ogni anno convergono intorno al riconoscimento. Con la giuria cerchiamo di individuare autori che abbiano tratti in comune con la figura di Curzio Malaparte e che, attraverso la scrittura, sappiano trasmettere empatia e umanità al lettore." Così Gabriella Buontempo, curatrice del Premio Malaparte, ha aperto la conferenza stampa inaugurale dell’edizione 2025 del premio che si svolge a Capri.
Quest’anno il riconoscimento va allo scrittore spagnolo Fernando Aramburu, autore di romanzi e poesie tradotti in numerosi Paesi e considerato una delle voci letterarie più autorevoli della scena europea contemporanea. "Aramburu è una voce che appartiene all’Europa e al mondo, capace di raccontare con profondità temi universali come memoria, dolore e riconciliazione – ha sottolineato Buontempo –. premiarlo significa dare al Malaparte una dimensione internazionale senza precedenti e confermare Capri come luogo di incontro tra culture."
La curatrice ha ricordato come i romanzi di Aramburu, pubblicati in Italia da Guanda, si distinguano per la capacità di esplorare l’umanità familiare. Tra le opere più note Patria, vincitore del Premio Strega Europeo, e Il bambino, incentrato sul tema della perdita e del lutto. "La grandezza dei suoi testi – ha aggiunto – risiede nell’umanità dei personaggi e nella capacità di parlare direttamente al cuore del lettore. È questa la letteratura che il Malaparte intende celebrare: una letteratura che supera confini geografici e culturali."
Ampio spazio è stato dedicato al ruolo dell’isola, che fin dalla nascita del Premio, voluto da Alberto Moravia e legato alla figura di Graziella Lonardo Buontempo, è stato pensato come presidio culturale e luogo di scambio internazionale. "Capri deve restare un punto di incontro, un laboratorio vivo di idee – ha spiegato la curatrice –. Qui scrittori, critici e pubblico si confrontano su temi universali, facendo della letteratura un ponte tra storie e culture."
L’edizione 2025 segna anche un rafforzamento della visione del Premio come presidio di libertà e dialogo. "Stiamo discutendo con Michele Pontecorvo Ricciardi presidente del Fai Campania, su come Capri e altri luoghi italiani possano rafforzare questo ruolo – ha detto Buontempo –. Non è solo un riconoscimento letterario, ma un atto di testimonianza civile e culturale."
E la Certosa di San Giacomo, che ospita gli eventi del Malaparte, resta cornice simbolica del premio. "Non è soltanto una scelta di tradizione – ha concluso Buontempo –. Questo luogo, custode di silenzio e bellezza, rappresenta il legame tra storia, paesaggio e letteratura. La Certosa diventa simbolo concreto di come un patrimonio culturale possa dialogare con le voci contemporanee, proiettandole nel panorama internazionale."