A cura della Redazione
“Non ci fate paura”. La riposta del Pdl, all’indomani delle gravi rilevazioni del candidato sindaco Gennaro Langella - che ha denunciato minacce ed intimidazioni ai danni dei propri sostenitori, chiedendo al Prefetto di Napoli la concessione della scorta - è tutta concentrata in un volantino distribuito nella mattinata di ieri nelle principali arterie del paese. Poche righe per ribadire la volontà di continuare la battaglia per la conquista del municipio, i cui cittadini tornano al voto dopo due anni di scioglimento per infiltrazioni e condizionamenti da parte della criminalità organizzata. Gli agenti della Digos del commissariato di Torre Annunziata, coordinati dal primo dirigente Attilio Nappi e dal vice Donato Pepe, nel frattempo, hanno avviato le indagini del caso per dare un nome ed un volto a chi ha posto in essere i raid che hanno scosso come un terremoto la campagna elettorale in vista del turno di ballottaggio. Gli inquirenti hanno ascoltato lo stesso Langella ed i componenti del suo staff, con l’intento di ricostruire con esattezza gli episodi che si sono verificati nei giorni scorsi: a cominciare dalle minacce all’autista del camper utilizzato per fare propaganda politica fino ad arrivare alla telefonata intimidatoria al presidente di un’associazione che opera nel sociale vicina al centrodestra, passando per il raid teppistico ai danni dello studio del medico chirurgo Antonio Diplomatico, candidato nella lista del Pdl. Il tutto è, poi, confluito nell’esposto trasmetto all’Ufficio territoriale del Governo ed ai vertici delle forze dell’ordine a livello locale. “Siamo più presenti che mai – si legge nel documento fatto circolare nei vari quartieri della città – determinati a proseguire con forza nella nostra battaglia”. I vertici della coalizione di centrodestra hanno fatto quadrato intorno al commercialista della periferia rurale che sta vivendo un momento estremamente delicato e difficile, anche per via di un grave lutto familiare. L’atmosfera di tensione è palpabile. Antonio Mappa, consigliere comunale di opposizione uscente, il più votato in assoluto dell’intero parlamentino locale, lancia strali di fuoco all’indirizzo degli avversari politici: “gli unici responsabili di questo clima sono gli esponenti del centrosinistra che, negli anni passati, hanno seminato solo promesse che non hanno mantenuto, facendo scatenare la reazione della gente”. “Sapevamo che questa sarebbe stata una campagna elettorale difficile, in quanto, con la nostra vittoria, si sarebbero ridotti ai minimi termini molti di quei poter locali che, da anni, gestiscono la cosa pubblica, ma non ci saremmo mai sognati che si fosse arrivati a tanto”. L’avversario Lello De Falco solidarizza con il suo omologo berlusconiano: “mi auguro – afferma – che la sfida elettorale si svolga in un clima sereno, nell’interesse dei cittadini di Boscoreale, i quali vogliono conoscere i programmi e le reali intenzioni dei due aspiranti sindaci”. “Noi del centrosinistra – prosegue – non chiediamo e non abbiamo mai cercato i voti della camorra e contiamo che questa nostra scelta netta di campo venga premiata dagli elettori”. CALBO