A cura della Redazione
Pompei. Accuse del PdL: la violenza viene dal Palazzo Pubblichiamo il testo del manifesto che il PdL ha fatto affiggere sui muri della città contro l´amministrazione D´Alessio: "Diversi mesi orsono è accaduto che, durante una seduta del Consiglio comunale, un consigliere (eletto nella maggioranza ma poi passato all’opposizione) sia stato oggetto di aggressione (anche fisica) da parte di un vigile urbano il cui fratello era il capogruppo del partito di maggioranza relativa (LA MARGHERITA). L’aggressione è stata provocata dal semplice dissenso espresso dal consigliere rispetto alle assai discutibili scelte amministrative della maggioranza del sindaco D’Alessio. Il consigliere aggredito ha denunziato tutto ai Carabinieri ma nulla è successo, fin’ora. Il Sindaco è stato completamente silente ed omissivo e nulla ha detto, né ha fatto, in merito. È successo allora che, dopo diversi mesi, il Dirigente a contratto della Polizia Municipale, dopo un diverbio con un sottufficiale del Corpo, invece di adire le vie legali è passato alle vie di fatto costringendo il povero malcapitato a ricorre alle cure dei sanitari perché colpito al volto con un pugno. Anche in questo caso, nonostante l’eco della stampa, il Sindaco è stato omissivo. È successo quindi, dopo poco tempo, che il medesimo Dirigente della Polizia Municipale ripetesse la sua performance questa volta nei confronti di un altro sottufficiale appartenete al Corpo. Non avendo gradito una leggerezza del sottufficiale nell’eseguire gli ordini impartiti, preso da un momento d’impeto, sbatteva i pugni in modo violentissimo sulla mensola esterna posta nell’area dell’ufficio del piantone mandandola in frantumi. Il Sindaco persisteva nel suo stato omissivo, anzi, dopo l’ultima occasione, ha rinnovato per altri otto mesi l’incarico al Dirigente a termine della Polizia Municipale. La settimana scorsa l’ultima vicenda eclatante che ha dell’inverosimile. Il vigile urbano che aveva aggredito il consigliere comunale durante i lavori del consesso civico si è ripetuto nella sua impresa. Questa volta, fuori dal Consiglio comunale, stando agli articoli di stampa, avrebbe aggredito (sempre fisicamente) un Consigliere comunale di maggioranza (avendo, in quest’ultima occasione la peggio). QUESTO È IL SENSO DELLE ISTITUZIONI CHE VIGE A POMPEI NELL’ERA D’ALESSIO. ORA BASTA! Con questa pubblica denunzia chiediamo che le Forze dell’Ordine intervengano, che intervenga sua E. il signor Prefetto della Provincia di Napoli, che intervenga l’ill.mo sig. Procuratore della Repubblica di Torre Annunziata affinché si ponga fine a questa continua violazione del principio di legalità. Noi, da parte nostra, ci impegneremo a richiedere, per il tramite dei nostri parlamentari, ai Ministri competenti, quali provvedimenti saranno stati assunti da queste Autorità, in merito a quanto innanzi denunziato, dopo l’affissione di questo manifesto. IL NOSTRO INTENTO È QUELLO DI CHIEDERE GIUSTIZIA NON PERCHÉ SIAMO GIUSTIZIALISTI, MA PERCHÈ ABBIAMO GRANDE SENSO DELLE ISTITUZIONI E, DUNQUE, CHIEDIAMO CHE ANCHE A POMPEI VENGANO RISPETTATI I PIÙ ELEMENTARI DIRITTI COSTITUZIONALI".