A cura della Redazione
“Pur avendo sostenuto il programma amministrativo non condividiamo lo scollamento che si è formato tra l’Amministrazione ed il Gruppo Consiliare di Pompei”. Questo, un estratto della nota sottocritta da Pasquale Avino, Alfredo Coppola, Attilio Malafronte e Salvatore Visciano. Un documento con una dichiarazione letta all’inizio del Consiglio comunale della sera del 30 dicembre, sul dissenso che dura da tempo e sta crescendo in un consistente gruppo di consiglieri, assumendo in ultimo la forma del disimpegno (con l’astensione dal voto) riguardo alle delibere presentate in aula per i debiti fuori bilancio. I quattro consiglieri "ribelli", che il giorno prima avevano fatto saltare il Consiglio comunale con la loro assenza non concordata, hanno anche precisato che in questi quattro anni di amministrazione D’Alessio è mancata la collegialità degli indirizzi programmatici e c’è stata l’esposizione sproporzionata rispetto alle proprie deleghe di alcuni assessori e consiglieri delegati. E’ mancato, in poche parole, il coinvolgimento dei consiglieri comunali di maggioranza nelle scelte strategiche di Pompei. “Da questo momento voteremo solo le delibere di interesse per la città”. E’ la "sanzione" dichiarata pubblicamente dai “quattro moschettieri” che in questo modo hanno spiegato anche l’assenza del giorno precedente e la strategia politica che intendono perseguire. Figuriamoci quale è stata, a questo punto, la reazione di compiacimento del consigliere comunale Antonio Tucci, che si è alzato a parlare per spiegare che i vizi della maggioranza del sindaco D’Alessio lui li ha denunciati qualche anno prima. Quando si è reso conto di non essere in grado di eliminarli se ne è uscito dalla maggioranza sbattendo la porta. Tucci ha anche condannato il silenzio della carta stampata sull’iniziativa di protesta (l’assenza in aula che ha fatto saltare la seduta) dei quattro consiglieri comunali dissenzienti. “La stampa locale é alleata e compiacente nei confronti del sindaco D’Alessio e della sua giunta", ha concluso Tucci rivolto ai presenti (i consiglieri ed un folto pubblico). Di rimando, la battuta del sindaco Claudio D’Alessio: “Non sono mica Berlusconi!”. Mario Cardone