A cura della Redazione
Parole dure sono state usate, in questi ultimi giorni, dai sindacati contro lAmministrazione degli Scavi archeologici di Pompei, dopo la morte, per infarto, di un turista trentottenne indiano, mentre stava visitando il sito. Isabella Di Martino, della Segreteria CISL, intervenendo sulla sicurezza negli Scavi di Pompei, ha dichiarato: Siamo rammaricati per il turista deceduto durante la visita allarea archeologica di Pompei, ma siamo ancor di più arrabbiati per il disinteresse dellAmministrazione. Il disappunto è che dopo larrivo del Commissario di Governo Profili era stato promesso pubblicamente la formazione di un posto di pronto soccorso (con lintervento ASL). La misura di grande urgenza, come tante altre, per il momento fa parte ancora del libro dei sogni. E finita da tempo la luna di miele tra Profili e i sindacati e nellambiente si dice che negli ultimi tempi, di provvedimenti concreti se ne sono visti ben pochi (a parte le fontanine, i bagni ed il concertino di Capodanno). Quanto capitato potrebbe non essere lultimo caso della serie ha rincalzato la sindacalista lAmministrazione del sito non è in grado di assicurare neanche il minimo soccorso ai milioni di turisti che visitano Pompei. I rappresentanti dei lavoratori hanno fatto notare che nello stesso posto dove è spirato tragicamente il turista trentottenne indiano, si sono verificati precedenti decessi per la stessa sintomatologia. Chiederemo una verifica. Vogliamo accertare se vi sono responsabilità per la mancanza di un pronto soccorso negli Scavi di Pompei.. E la conclusione della sindacalista. La maggiore causa di riserva nei confronti della direzione della Soprintendenza archeologica vesuviana è data dal fatto che fino al 31 agosto 2008 era assicurato il servizio interno di archeoambulanza (uno speciale mezzo di locomozione studiato per viaggiare allinterno del sito e trasportare malati a bordo) e la presenza di defibrillatori dentro agli Scavi di Pompei, per interventi di pronto soccorso, mentre con laccordo del 22 agosto (che era unilaterale perché non firmato anche dalla Cisl) fu decretata la loro abolizione. Il Ministero dovrebbe intervenire - ha dichiarato Antonio Pepe, portavoce RSU Cisl - non si può amministrare con superficialità il più grande e importante sito archeologico dItalia, permettendo che accadano episodi così gravi, da far apparire la Soprintendenza di Pompei come un luogo da terzo mondo, dove la sicurezza delle persone è precaria ha proseguito - sarebbe stato per chiunque inimmaginabile labolizione di un importante servizio, come larcheoambulanza, istituito per garantire la sicurezza dei visitatori.
Mario Cardone