A cura della Redazione
Consensi ma anche qualche delusione tra i partecipanti alla riunione dei capogruppo del consiglio comunale che si é tenuta giovedì della settimana scorsa. Il vice sindaco della giunta D’Alessio, Carmine Gambardella (che ha fatto nascere la collaborazione tra l’Amministrazione e il dipartimento di cultura, da lui diretto, della facoltà di architettura di Aversa) ha parlato delle linee strategiche del PUC sotto l’etichetta di “città della conoscenza”. Molti concetti di fondo, espressi con forbito e colto linguaggio dal docente del secondo ateneo partenopeo, devono ancora diventare materia reale sulla base di opzioni politiche. Insieme alla cornice teorica, l’assessore all’urbanistica di Pompei ha fornito il report sul lavoro certosino fatto negli ultimi sei mesi dai nove professionisti impegnati al terzo piano di Palazzo De Fusco. L’ufficio di Piano, costituito da nove elementi per un costo mensile di trentamila euro, ha redatto in questi sei mesi faldoni di rilevamenti topografici. Insieme ha redatto i dati reali riguardo alle costruzioni rustiche ed urbane del territorio. Le ha classificate per destinazione urbanistica (esempio: case, scuole, fabbriche ecc.). insieme saranno tracciate le coordinate grazie alla tecnologia di rilevamento formata dall’antenna GPS su rete geodetica, installata sui tetti di Palazzo De Fusco. Gambardella non ha fornito per il momento ai suo collaboratori politici documentazione scritta sul lavoro fatto ma si è impegnato, su loro esplicita richiesta, a consegnare nei prossimi giorni un CD riassuntivo. Alla fine dei conti i cittadini contribuenti possono stare tranquilli. Il lavoro dei tecnici sta producendo risultati concreti, anche se manca la fase più interessante. L’ufficio di piano ha affrontato anche funzioni fondamentali per la prosecuzione del PUC, come ad esempio la misura dei vincoli che nasceranno con l’istituzione del Parco del Fiume Sarno e l’implicazione del già consolidato Parco del Vesuvio. E’ stato fatto un lavoro oscuro nell’ultimo semestre ma anche predisposto un bagaglio di conoscenze che saranno fondamentali per il prosieguo. In un territorio così largamente interessato dal fenomeno dell’abusivismo non c’era la mappatura reale del dato esistente attuale. L’ultima rilevazione è vecchia di almeno vent’anni. Alla fine tra i leader politici locali è rimasta qualche comprensibile perplessità. Avrebbero voluto sapere dove si pensa di costruire le nuove scuole, il mercato comunale e quello dei fiori, infine quale sarà la zona alberghiera insieme alle arterie stradali per collegare il centro alla periferia. Sono scelte che hanno forti implicazioni sulla valorizzazione delle diverse fasce del territorio di Pompei. A quanto pare non è ancora il momento delle decisioni importanti. La scelte urbanistiche si faranno solo in una fase successiva. E’ un lavoro che i tecnici del Comune dovranno fare gomito a gomito con il ceto politico dirigente che uscirà dalle urne alle elezioni amministrative di giugno. MARIO CARDONE