A cura della Redazione
Ieri mattina sono arrivati i carri gru a prelevare i due chioschi abusivi di piazza Anfiteatro. Erano stati collocati da tempo, senza autorizzazione, davanti all’ingresso della recinzione della piazza. Ora, invece, una volta rimossi dal sito, resteranno chiusi dentro al deposito giudiziario fino alla fine della vertenza amministrativa tra i due commercianti, titolari delle licenze di vendita di bevande al pubblico, ed il Prefetto Renato Profili che, facendo seguito a precedenti interventi formali nei confronti dell’Amministrazione comunale, rimasti senza risposta, ha preso in autonomia (in quanto dotato dal governo nazionale in carica dei più ampi poteri) l’iniziativa esecutiva di togliere i due chioschi dal posto. Insieme alla ditta che si è impegnata a rimuovere dal sito antistante l‘ingresso degli Scavi sono convenuti, ieri mattina, a piazza Anfiteatro carabinieri, agenti di polizia di stato e vigili urbani per controllare l’ordinato svolgimento delle operazioni e la mancanza di turbativa all’ordine pubblico. Si chiude così un’altra fase di un’annosa vertenza, che riguarda nello specifico due soli commercianti, ma che rientra nel quadro ben più vasto di sistemazione delle tre aree demaniali di pertinenza della Soprintendenza archeologica vesuviana. Nello specifico, i due chioschi in questione erano stati abbattuti al fine di poter di avviare il restyling completo della piazza. Alla fine, il lavori edili hanno presentato una piazzetta trasformata dalla presenza all’interno di essa di un serpentone, acciaio e cristallo, nel quale la Soprintendenza archeologica di Napoli e Pompei è intenzionata a collocare gli stand del book office e degli altri servizi turistici. Resta da se che i due chioschi, che dopo l’abbattimento erano stati ricostruiti in misura e tipologia concordata tra soprintendenza ed amministrazione comunale. Le due strutture mobili in ferro avrebbero dovuto trovare una collocazione sostitutiva concordata con le istituzioni. Invece sono stati posti arbitrariamente davanti al cancello di cinta della piazza. Una decina di giorni fa è stata diramata un’ordinanza dal Commissariato all’emergenza di via Villa dei Misteri ma i due padroncini dei chioschi hanno preferito giocarsi l’ultima carta: il ricorso al Tar della Campania. E’ andata male perché nella seduta di venerdì scorso il tribunale amministrativo di Napoli ha dichiarato la sua incompetenza ed ha trasferito la pratica a quello di Roma. In questo modo è saltata anche la proroga sul provvedimento esecutivo del Commissario, che era stata concessa in un primo momento. Ora dovrà essere emesso nel TAR della Capitale il giudizio definitivo. Una cosa però è certa. Nel frattempo i chioschi devono essere prelevati dalla piazzetta turistica. L’ordinanza di Profili riguardava l’allontanamento dal sito da tutte le attività abusive. C’è quindi da presumere che anche le bancarelle che attualmente si trovano davanti alla recinzione devono essere spostate. E’ presumibile che l’amministrazione comunale debba rivedere l’organizzazione commerciale di tutta l’area, che comprende una porzione di via Roma e piazza Immacolata. Un’area turistica della città interessata da altre forme di occupazione abusiva dei suoli. Si presenta, perciò, impegnativa l’attività di ordine pubblico e programmazione a cui è chiamata la giunta esecutiva di Pompei. Mario Cardone