A cura della Redazione
La senatrice del partito Democratico, Anna Maria Carloni (nella foto), ha presentato un’interrogazione a risposta scritta al Ministro per i Beni e le Attività Culturali, Sandro Bondi, sulla necessità di “dotare l’area archeologica dei mezzi e degli strumenti adeguati e necessari a coprire i vuoti di organico al fine di consentire la piena fruibilità dell’area archeologica di Pompei da parte dei visitatori”. Un’attività a cui il Prefetto Renato Profili ha messo immediatamente mano con il suo insediamento del mese di luglio presso gli Scavi archeologici di Pompei, per il semplice motivo che la mancanza cronica di personale non consente la fruizione completa dell’area archeologica a disposizione dei turisti. Il primo tentativo di ingaggiare dei vigilantes, stipulando un contratto con una società privata non sortì un esito positivo per l’ostinata contrarietà delle organizzazioni sindacali. Successivamente un accordo raggiunto con le rappresentanze dei lavoratori risolse almeno momentaneamente il problema con trasferimenti e recuperi ad incarichi operativi di custodia del sito di figura professionali che si erano conquistate un posto di scrivania. Ci sono state prevedibili resistenze al provvedimento. Ora il Prefetto ha pensato di risolvere il problema ricorrendo al servizio, quasi gratuito (sono stati stanziati 300.000 euro) delle associazioni di volontariato. La senatrice nel testo dell’interrogazione ha ricordato l’iniziativa del Prefetto nell’ambito dei compiti che gli sono stati assegnati per legge. “ Considerato che – aggiunge la senatrice Carloni - i siti archeologici sono sottoposti ad una legislazione nazionale di tutela, che richiedono l’impiego di personale che deve rispondere a particolari requisiti di professionalità ed affidabilità, si richiede di sapere quali criteri di scelta saranno adottati per selezionare le associazioni di volontariato; quali le iniziative di formazione; quale impegno, tempi e modi di impiego dei volontari e tempi sperimentazione“ Considerato che – aggiunge la senatrice del Pd - i siti archeologici sono sottoposti ad una legislazione nazionale di tutela, che richiedono l’impiego di personale che deve rispondere a particolari requisiti di professionalità ed affidabilità, si richiede di sapere quali criteri di scelta saranno adottati per selezionare le associazioni di volontariato da impegnare nella sperimentazione; quali iniziative di formazione per i volontari; quale impegno, tempi e modi di impiego dei volontari; quali i tempi e la durata complessiva della sperimentazione al fine di non creare delle nuove sacche di precariato; quali i criteri di selezione dei volontari al fine di evitare forme di discrezionalità - alla fine - i dettagli dell’utilizzo della somma di 300.000€ impegnata per la stipula delle convenzioni con le associazioni”. E’ evidente la preoccupazione della Senatrice del Partito Democratico, che da tempo segue da vicino la vita e le iniziative del sito culturale vesuviano: la sua preoccupazione é che si formino a Pompei nuove sacche di precariato dopo l’impegno del suo partito (durante il governo precedente) nell’eliminare quelle preesistenti. Alla fine la cortese interpellanza rivolta al Ministro Bondi ha sciolto il nodo del problema “ Si chiede se il Ministro – conclude la senatrice - non ritenga necessario dotare l’area archeologica dei mezzi e degli strumenti adeguati e necessari, a coprire i vuoti di organico, per la piena fruibilità dell’area archeologica di Pompei da parte dei visitatori”. In sintesi la senatrice napoletana ha ripreso il concetto già espresso nei giorni scorsi dalla Cgil di base a Pompei. “Il problema della carenza di organico negli Scavi archeologici vesuviani si può risolvere solo con una regolare assunzione dei custodi – è stato detto – mancano nell’organico un centinaia di persone. Il problema si può risolvere con il bando di regolare concorso pubblico”. Mario Cardone