A cura della Redazione
Alla sorpresa manifestata da Renato Profili (nella foto) alla notizia della sua sostituzione con Marcello Fiori, a duecento giorni di operatività presso gli Scavi archeologici di Pompei (ma prima della scadenza del suo mandato, annuale), alla luce dei cambiamenti apportati riguardo all’eliminazione, anche se parziale, del degrado all’esterno degli Scavi, alla sua gestione economica ed alla tutela interna, si aggiunge qualche riflessione da parte dei suoi più stretti collaboratori. Qualche contatto c’era stato precedentemente, è stato detto, prima della decisione ufficiale di sostituire il Prefetto, ma di sola proposta si era parlato, non di una decisione esecutiva (di cui non si conoscono ancora ufficialmente termini e date). Il portavoce del Commissario, il noto giornalista Luigi Necco, ha commentato. “E’ un peccato che Profili debba lasciare proprio adesso che aveva raggiunto un’importante intesa con il Soprintendente Guzzo per il restauro di tante testimonianze importanti all´interno degli Scavi di Pompei”. Riguardo alla nomina di Fiori si è limitato a commentare che è persona che conosce personalmente ma ha aggiunto: “Non sono a conoscenza della sua preparazione in campo archeologico”. Le parole di Necco hanno diradato nubi, ventilate da qualche altro funzionario, di presunti conflitti sotterranei tra il Soprintendente archeologico Guzzo (che dovrebbe andare in pensione a luglio) ed il Prefetto Profili. Guzzo è notoriamente uno dei maggiori esperti al mondo di archeologia romana. E’ un integerrimo dirigente dello Stato nella conservazione dei beni culturali ma anche una persona caratteriale. I suoi rapporti con i dirigenti amministrativi che si sono succeduti a Pompei non sono mai stati mai facili. Come ha testimoniato anche Necco, Guzzo con Profili, al di là di qualche scaramuccia formale sui limiti delle rispettive competenze, ha avuto sempre un rapporto cordiale e di reciproco rispetto. Gli archeologi della Soprintendenza si sono dichiarati disinformati o addirittura indifferenti della sostituzione al vertice del commissariato di Governo. Dure, invece, le reazioni dei sindacati. “Avevo definito il Commissariamento di Pompei un grave errore. Oggi, dopo la rimozione di Profili e la nomina di Marcello Fiori, rimango della stessa idea - ha dichiarato il segretario generale Beni e Attività culturali UIL, Gianfranco Cerasoli -. La defenestrazione di Profili, perché di questo si tratta, dimostra il fallimento dell’ operazione mediatica del Ministro Bondi – ha proseguito a muso duro -. La nomina di Fiori riproporrà il braccio di ferro continuo tra chi è stato chiamato ad intervenire con poteri quasi di protezione civile e chi ha responsabilità tecnico scientifica. Tuttavia, non è stato risolto il problema più drammatico, vale a dire la mancanza di risorse che la recente intervista di Guzzo ha rilanciato: Per salvare il sito di Pompei occorrono 270 milioni di euro. Sarà in grado il dottor Fiori, considerato un civil servant, - ha concluso Cerasoli - di attrarre risorse per affrontare il rilancio del sito archeologico?”. Di parere quasi identico la Cgil. Secca la dichiarazione del suo rappresentante locale, Germano: “Resto della convinzione – ha detto – che l’operazione del commissariamento d’emergenza è stato un errore”. Per finire, una dichiarazione pubblica d’apprezzamento e di stima nei confronti di Profili da parte del sindaco di Pompei, Claudio D’Alessio. Il primo cittadino ha mantenuto sempre un rapporto formalmente in linea con i reciproci incarichi pubblici. Il Commissario all’emergenza, da prefetto, gli aveva mandato gli ispettori per sospetta infiltrazione della camorra negli apparati comunali. “A Capodanno – riferì a suo tempo D’Alessio – Profilli mi ha telefonato due volte per darmi gli auguri”. E’ anche vero, però, che poi si dimenticò di invitarlo al concerto augurale del Primo dell’anno con autorità e maestranze che si tenne nel sito archeologico tenuto aperto per sua iniziativa straordinaria. Mario Cardone