A cura della Redazione
L’intesa elettorale in Campania tra Pdl e Udc ha aperto il varco, a Pompei, della stessa ipotesi di alleanza elettorale, in vista delle elezioni amministrative di giugno. L’accordo a trecentosessanta gradi, siglato giovedì scorso a via Santa Brigida di Napoli, tra Domenico Zinzi e Ciriaco De Mita, per conto del costituente Centro Regionale, e Nicola Cosentino e Mario Landolfi, per il Pdl campano, ha rimesso in campo l’ipotesi di alleanza di centrodestra per Pompei, precedentemente accantonata. Restano solo quindici giorni di tempo per decidere. Al momento, il Pdl é presente con una coalizione di quattro o cinque liste, che fanno capo a Michele Genovese. L’Udc ha candidato Giuseppe Tortora a capo di una cordata della medesima portata. L’ipotesi di lavoro sul tavolo dei dirigenti delle due formazioni di centrodestra, che si sono messe insieme a livello regionale, è di recepire l’intesa anche nel centro vesuviano, con lo scopo di aumentare le possibilità di vittoria. La prospettiva non è a portata di mano, dal momento che comporta il sacrificio di uno dei due candidati a sindaco (Tortora o Genovese). L’ipotesi che viene fatta in questi giorni in casa Pdl prevede che a fare un passo indietro dovrebbe essere Tortora. Al consigliere provinciale uscente sarebbe assicurata la permanenza nell’Ente di Piazza Matteotti. Si ipotizza per lui la carica di assessore provinciale (se non dovesse essere eletto) in cambio della rinuncia (a favore di Genovese) di candidarsi a sindaco. Al momento, a Pompei, si presenta favorito numero uno l’ex compagno di cordata di Tortora, il sindaco uscente Claudio D’Alessio, che si è candidato a capo di una coalizione di centrosinistra. Un rafforzamento del centrodestra potrebbe variare il quadro delle possibilità. Le ipotesi di alleanze a livello locale (con le relative contropartite) non hanno ancora ricevuto l’avallo degli organismi provinciali delle due formazioni di centrodestra. Altro problema spinoso riguarda i rapporti personali ed i patti elettorali della coalizione dei moderati capeggiata da Tortora. Se passasse l’intesa, salterebbero accordi politici collaterali presi in precedenza e nascerebbero difficoltà con almeno due liste civiche, formate prevalentemente da nominativi orientati a sinistra, che sarebbero costrette ad abbandonare il cartello. MARIO CARDONE