A cura della Redazione
Una brillante operazione dei carabinieri della locale caserma di Pompei, diretta dal Soprintendente Vittorio Manzo, in questo fine settimana, ha fatto scattare le manette ai polsi di due giovani delinquenti: Gianni Iovine, 20enne, e Benito De Martino, 22enne, entrambi di Pompei. Ai due sono stati contestati i reati di furto, concorso in ricettazione aggravata e tentata estorsione. Sono stati beccati alla fine di un lungo pedinamento mentre cercavano col ricatto di concludere il turpe “affare”. Il “cavallo di ritorno” era costituito dalla refurtiva del colpo messo a segno venerdì notte ai danni di una famosa azienda ittica della periferia nord di Pompei. Consisteva in un server del valore di svariate migliaia di euro e pesce surgelato pregiato. Il valore complessivo del bottino che i due avevano l’intenzione di “trattare” con il legittimo proprietario era di circa 20 mila euro, vale a dire dieci volte la somma che avevano chiesto per liberarsene. L’operazione di appostamento prima e, successivamente, d’intercettazione è stata da manuale. Bisogna precisare, però che è stata resa possibile dalla fattiva collaborazione del titolare dell’azienda ittica, vittima del ricatto che non ha subito passivamente ma ha fatto il suo dovere avvisando del contatto i carabinieri. I risultati, quando i cittadini collaborano con la giustizia, come in questo caso, sono sempre brillanti perché le forze dell’ordine sono messe in grado di organizzarsi per mettere le mani su malfattori, prove processuali e refurtive. I due erano già presenti negli schedari delle forze dell’ordine per piccoli precedenti penali. I militari dell’arma, travestiti da operai dell’ENEL, avevano seguito da lontano il "convegno" tra vittima ed estorsori, fissato originariamente al casello autostradale nella periferia sud (vale a dire il casello Pompei – Scafati). Successivamente, sono stati seguiti tutti gli spostamenti, richiesti evidentemente nel vano tentativo di depistare controlli, ma i carabinieri sono stati più bravi a mantenere costantemente i contatti ed uscire dall’ombra al momento giusto. Hanno finito per sorprendere i due proprio nel mentre credevano di aver messo a frutto i 2.000 euro contro la restituzione del computer e parte del pesce surgelato. Nella perquisizione domiciliare che è seguita all’arresto i carabinieri hanno rinvenuto e sequestrato a casa del De Martino, dipendente infedele della ditta vittima del furto, il citato server e 25 kg di pesce surgelato che sono stati restituiti all’avente diritto. La storia è finita con il trasferimento dei due delinquenti nella casa circondariale di Poggioreale. Il processo che a breve sarà celebrato ha nella funzione di Pubblico Ministero la dottoressa Mariangela Magariello che ha coordinato la brillante operazione messa a segno dalla Benemerita di Pompei. MARIO CARDONE