A cura della Redazione
I carabinieri di Pompei nella serata di lunedì hanno operato il fermo di un cinquantenne nel centro commerciale Auchan. Il reato che gli è stato immediatamente contestato è di interferenza illecita nella vita privata. L’uomo, in poche parole, anche se si presentava con i modi garbati ed il classico look del gentiluomo in doppio petto, si avvicinava con destrezza alle più avvenenti clienti del supermercato per effettuare furtivamente delle brevi riprese sotto le loro gonne. L’operazione era portata a termine con un telefonino di ultima generazione. Oltre una decina di riprese, fatte con la maestria di regista hard, sono state trovate nella memoria dell’apparecchio sofisticato di O.A.. L’uomo è risultato essere un insospettabile professionista di Scafati. Tutta una sequela di parti intime femminili, sfilata di tanga, coulotte, giarrettiere ed altra biancheria intima é stata trovata nella memoria del telefonino incriminato. Risultato finale per il delinquente in guanti gialli è stata la denuncia a piede libero (in quanto incensurato) per un reato che potrà costargli in giudizio fino a quattro anni di carcere. Ma non solo. Molte delle sue vittime, quando hanno saputo del fermo, l’hanno atteso minacciose all’uscita dell’ipermercato per sporgere querela nei suoi confronti. L’operazione è partita con la segnalazione del personale investigativo interno di Auchan, che aveva notato per primo il professionista scafatese aggirarsi lungo le corsie dei grandi magazzini con fare sospetto. Chiamati sul posto gli uomini della Benemerita della caserma di Pompei, comandata dal luogotenente Vittorio Manzo, prima hanno seguito dal monitor le mosse del guardone dall’occhio magico successivamente l’hanno pedinato per colpirlo in flagrante. Quando l’uomo con fare insospettabile ha introdotto, coprendo il gesto furtivo con una scatola di cracker, il telefonino-telecamera sotto la gonna dell’ennesima vittima, per effettuare la solita ripresa, si è sentito afferrare dai due militari e portare di peso verso l’uscita. Fatta l’identificazione è stato contestato il reato di interferenza illecita nella sfera privata, presso la caserma di via Lepanto, all’insospettabile professionista che ha creduto, forse, d’inventarsi un secondo mestiere (a nero) alla Tinto Brass. Proseguono le indagini di polizia per sapere se l’uomo è un maniaco sessuale o se invece è solito riprendere furtivamente filmati delle parti intime delle donne per loschi traffici tipo diffusione via internet. MARIO CARDONE