A cura della Redazione
L’anno nuovo riserva ai cittadini di Pompei un cambiamento radicale del quadro politico frutto del trasformismo strisciante degli ultimi anni. Il 2010 si presenta con una novità (se di novità si può parlare in una città che è stata per mezzo secolo sotto il governo dello Scudo Crociato) di spostare verso il centro (Udc di Casini e De Mita) l’asse preferenziale. Si è già messa in movimento la diligenza targata D’Alessio. A quanto pare sono stati programmati due convogli e due tempi diversi per il cambio della tessera dei pezzi da novanta. Sul primo convoglio, che parte immediatamente insieme a Sommese, dovrebbero salire Amato La Mura (capogruppo del Partito Democratico) ed Antonio Palomba (che è stato eletto nella lista autonoma Movimento Popolare). Limitandoci ai nominativi dei politici che hanno un seggio in consiglio comunale, Claudio D’Alessio ed il segretario cittadino del partito democratico salirebbero sul secondo convoglio. I due sarebbero attendisti con la duplice funzione di controllare il cambio di guardia senza scossoni nella maggioranza. Il Capo della giunta e quella del P.D. hanno anche interesse a non lasciare il Partito Democratico in mano al gruppo antagonista “Unità ed Impegno” che con l’eventuale candidatura “tecnica” di Carmine Lo Sapio alle prossime elezioni regionali apre nuovi scenari per le rivalità a livello locale. A questo punto Lo Sapio, coordinatore esterno di un gruppo consiliare (il capogruppo è Del Regno), nato dalla partecipazione di quattro consiglieri comunali eletti in due liste autonome, punta a dare una fisionomia politica unitaria alla sua formazione, che non simpatizza certo per la sinistra regionale, orientandola verso la componente P.D. targata Iossa, che al recente congresso ha conseguito un buon risultato. Nel partito Democratico l’unico in grado di contrastare l’avanzata del gruppo Lo Sapio, è Ciro Sarrapica (il presidente del consiglio comunale) ma dovrà sudare sette camicie per unificare le svariate anime della sinistra di Pompei, da sempre ricche di protagonismo ma povere per concretezza e forza politica. MARIO CARDONE