A cura della Redazione
Mancano venti vigili urbani a Pompei. Complessivamente sono cinquanta in meno nella pianta organica comunale, tra funzionari, impiegati ed operai. Non si può andare avanti in questo modo senza mettere a repentaglio la sicurezza dei cittadini, il controllo del territorio ed i servizi sociali, di anagrafe, di commercio. La denunzia, partita dai dirigenti Cisl, é la conseguenza della posizione sindacale unitaria assunta nei confronti della giunta che ha cercato di mettere una pezza al buco deliberando solo tre nuove assunzioni. I sindacati Cgil, Cisl e Uil, si sono ribellati chiedendo invece le opportune verifiche per avviare bandi di concorso, interni ed esterni, al fine di ripianare i vuoti che si sono creati dopo i trasferimenti, le promozioni ed i cambi di mansioni dell’ultimo periodo. Lo hanno detto a chiare lettere, con interventi personali, gli esponenti delle tre sigle sindacali nel corso di un recente tavolo. La delegazione del Comune era guidata da Maria Brigida Tedesco (segretario comunale). I sindacati non hanno condiviso l’impostazione della programmazione triennale di fabbisogno di personale. Soprattutto, osteggiano il trasferimento di personale di altri comuni per ripianare alle deficienze di organico di Pompei. Chiedono tre passaggi preliminari per procedere alla sistemazione dell’organico: il primo, monitoraggio sullo stato attuale del personale in servizio, il secondo, accertamento sulle reali possibilità economiche dell’Ente ed al terzo punto il bando di concorso interni ed esterni per assumere nuovo personale, svecchiare l’organico (l’età media dei vigili urbani a Pompei è sui 50 anni) e promuovere colleghi meritevoli nei posti di responsabilità rimasti vacanti. “Bisognerà bandire anche i concorsi per i dirigenti, posti coperti con contratti a tempo determinato - ha fatto notare Pasquale La Mura (Cisl)", che ha chiesto al sindaco D’Alessio, a nome di tutti, imparzialità, trasparenza ed applicazione delle regole. Fontanella (Cisl) da parte sua ha fatto notare: ”Per il miglioramento della qualità del servizio é necessario anche dare incentivazioni economiche a tutto il personale”. Attualmente, al Comune di Pompei, cinque caposervizio si spartiscono una torta di 60 mila euro l’anno, mentre altri trenta funzionari, che pure hanno le loro responsabilità, restano a bocca asciutta. MARIO CARDONE