A cura della Redazione
Fare del Comune di Pompei una casa di vetro (come si diceva una volta) pare sia l’obiettivo principale che si è posto il presidente del Consiglio comunale di Pompei, che ha illustrato alla stampa il consuntivo dei primi nove mesi di lavoro. Diversi sono stati gli attestati di stima da parte di maggioranza ed opposizione, per la serietà con cui si è impegnato sul versante dei regolamenti (e non solo) con l’obiettivo di conferire trasparenza ai lavori del Consiglio comunale e delle altre assise democratiche. “Il lavoro è stato continuo in questi mesi – ha dichiarato Serrapica – la mia sollecitazione alla prima commissione consiliare ed ai capogruppo non e mai venuta meno. Abbiamo lavorato tutti senza risparmiarci – ha proseguito - coniugando le esperienze degli anni precedenti con quelle recenti. Il risultato è stato il regolamento del consiglio comunale, approvato all’unanimità – ha concluso – il nostro lavoro servirà da viatico alle nuove generazioni per la partecipazione alla vita pubblica”. Le parole pacate del presidente del Consiglio comunale di Pompei suonano anche come indiretta risposta a chi recentemente ha criticato duramente il suo operato. Legalità e sicurezza, consiglio comunale per i ragazzi, consulta delle donne, pari opportunità, video riprese, osservatorio permanente sul turismo e funzionamento del consiglio comunale formano un pacchetto di regole serviranno a far funzionare meglio gli organismi democratici. Serrapica ha parlato di “innalzamento del valore della politica” ed espresso gratitudine alla guida politica del sindaco Claudio D’Alessio e di quanti hanno dimostrato buona volontà ma ha confessato anche il rammarico di non essere stato compreso da tutti. Il varo della commissione tecnico politica è l’iniziativa più qualificante della sua iniziativa, concordata in precedenza dare un futuro alla città di Pompei. Essa punta alla costituzione di una società partecipata destinata a calamitare finanziamenti pubblici per la costruzione d’infrastrutture a Pompei, che ha antica vocazione d’accoglienza e la presenta fortunata di due eccezionali monumenti: gli Scavi archeologici ed il Santuario di Pompei. Non si riesce a mettere a frutto i due tesori perché manca il coordinamento delle iniziative ed una legge nazionale che promuova la vocazione turistica di Pompei. MARIO CARDONE