A cura della Redazione
Inaugurazione dell’Archivio Storico del Comune di Pompei con una conferenza di presentazione, che ha visto gli interventi per conto dell’Amministrazione comunale del sindaco D’Alessio e dell’assessore alla Cultura Sabatino. A spiegare al numeroso ed appassionato pubblico il valore dell’iniziativa, sono stati i dotti interventi di Don Antonio Illibato (direttore dell’archivio storico diocesano di Napoli), di Maria Luisa Storchi e di Michela Sessa (rispettivamente funzionario e Soprintendente archivistico della Campania). La cerimonia si è conclusa con il taglio del nastro della mostra dei documenti storici della fondazione di Pompei, illustrati dall’archivista Giuseppina D’Amico, che ha curato anche la creazione dell’archivio storico comunale, “da necropoli di carte polverose a laboratori di cultura”. Su cinquecentocinquantadue archivi comunali presenti in Campania solo un venti per cento è tenuto in forma dignitosa per il semplice motivo che spesso il ceto politico sottovaluta il valore fondante della memoria storica condivisa. Pompei, con l’iniziativa di sabato, è entrata a far parte a pieno titolo del circolo dei comuni virtuosi in questo settore. L’iniziativa è il primo tassello di un progetto ambizioso che intende dotare Pompei della memoria storica, ostinatamente portato avanti dal sindaco Claudio D’Alessio fin dal suo insediamento al vertice municipale. La città moderna è nata di fianco a quella archeologica, famosa n tutto il mondo, intorno al Santuario della beata Vergine di Pompei. Si è sviluppata sulla cultura morale e sociale avviata con le opere del Beato Bartolo Longo. L’attuale sindaco di Pompei sta portando a termine il progetto ambizioso di edificare dentro ed intorno a Palazzo de Fusco il “Polo Civico Culturale” basato sull’archivio storico, che sarà presto trasferito nei locali dell’attuale fonte carbonica di piazza Schettino, dove sarà sistemata anche la biblioteca comunale (quindicimila volumi) ed il Museo del Gran Tour, che farà apprendere ai futuri turisti che arriveranno a Pompei (sono circa 4 milioni l’anno) la storia e le immagini dei loro più illustri predecessori. MARIO CARDONE