A cura della Redazione
Il commissariamento degli Scavi archeologici di Pompei è stato prorogato all’infinito. L’ordinanza della Presidenza del Consiglio dei Ministri, numero 3851 del 19 febbraio, pubblicata il 2 marzo sulla Gazzetta Ufficiale, sostituisce al termine di scadenza del mandato di giugno la frase “per l’intera durata dello stato di emergenza”. Lo stesso provvedimento governativo costituisce un tesoretto a disposizione di Marcello Fiori, utilizzando 21 milioni prelevati dai Fondi Fas relativi al triennio 2007/2013, mentre altri 18 milioni vengono stornati dalla contabilità della Soprintendenza di Napoli e Pompei. Questi ultimi soldi si vanno ad aggiungere a quelli già prelevati in precedenza, pari complessivamente a 40 milioni di euro. L’abitudine del governo Berlusconi di utilizzare soldi incassati ai botteghini degli Scavi di Pompei e degli altri siti vesuviani, per iniziative diverse dal restauro dei siti archeologici, non piace ai sindacati. Le conseguenze che ne derivano, peraltro, sono sotto gli occhi di tutti. Comprovate dal testo di denuncia del direttore degli Scavi di Pompei, Varone, diffuso dalla stessa organizzazione sindacale. In esso è stata espressa la preoccupazione per il degrado ed i rischi per la Pompei antica e l’incolumità dei visitatori. Nella medesima ordinanza, in questi giorni sotto i riflettori dei sindacati, sono previste percentuali destinate allo staff e al commissario. Situazione paradossale secondo la Uil del segretario generale Cerasoli, dal momento che Marcello Fiori da gennaio è passato dalla Protezione Civile direttamente in carico al Mibac (ministero beni culturali) con cui ha firmato un contratto di tre anni. Altro elemento di contestazione riguarda l’ampliamento dei suoi poteri. Il Commissario delegato è stato autorizzato anche agli acquisti di beni e servizi, anche relativi alla progettazione, allo sviluppo e alla gestione dei sistemi informativi automatizzati nell’ambito del sistema pubblico di connettività. Può stipulare anche contratti con gli stessi soggetti aggiudicatari di gare nell’ambito delle convenzioni. A questo punto al fine di fare chiarezza su tutta la vicenda la Uil ha annunciato che presenterà nei prossimi giorni un esposto denuncia alla Magistratura ed alla Corte dei Conti. MARIO CARDONE