A cura della Redazione
E´ fermo, da circa quindici giorni, il cantiere di lavoro dell’Hotel del Rosario. Un albergo di classe superiore che è rimasto chiuso una ventina d’anni. Al suo rilancio sono legate le aspettative del turismo e l’occupazione della città mariana, dal momento che incrementerebbe di oltre duecento posti letto la ricettività turistica e di almeno cinquanta posti l’occupazione nella città di Pompei. Il direttore dei lavori ha assunto il provvedimento di fermo dopo averne constatato lo svolgimento anomalo con gli operai spesso assenti e frequenti disfunzioni operative. C’è alla base di tutto un contenzioso dai protagonisti e contorni oscuri. Sull’argomento il ceto dirigente della Chiesa di Pompei ha rifiutato di parlare. “Una cosa è certa. Quando le cose dipendono solo da noi procedono regolarmente”. Ha fatto notare il segretario dell’Arcivescovo Liberati, che ha portato l’esempio dei lavori di restauro delle facciate interne del Santuario della Beata Vergine del Rosario, che già sono arrivate a buon punto. I lavori di ristrutturazione già in cantiere sono stati preventivati per alcuni milioni di euro. Il minimo necessario per far tornare nel giro il prestigioso grand hotel di Pompei, approdo turistico molto noto negli anni ´60-´70. Frequentato dai ricchi cattolici tedeschi del land Bavarese (di cui è originario anche papa Ratzinger). Per la sua riapertura si puntava sull’assunzione di almeno cinquanta giovani tra camerieri, portieri, facchini ed operai. Già da tempo si dice a Pompei che la chiesa non ha gradito il passaggio di testimone tra l’imprenditore turistico locale, che era riuscito a conquistare la fiducia dell’Arcivescovo Carlo Liberati, ed un gruppo immobiliare salernitano. Pare che le cose siano peggiorate dopo che parte del capitale è stata rilevata da un altro imprenditore della zona. La Chiesa ha notificato per via legale la mancanza di gradimento sulla controparte. Argomento che ha sicuramente contribuito al fermo dei lavori in vista di un contenzioso dai tempi imprevedibili. A questo punto non si possono fare più previsioni sull’apertura dell’albergo. Argomento che ha sicuramente inciso sull’umore dell’Arcivescovo e sui suoi non ottimi rapporti con il ceto politico dirigente di Pompei. MARIO CARDONE