A cura della Redazione
Il presidente del Consiglio Comunale di Pompei ha illustrato a Palazzo De Fusco il progetto “Festival della Cultura Romana”. Insieme a lui l’assessore al turismo Pasquale Avino. “Pompei deve potenziare le sue enormi risorse paesaggistiche e culturali – è l’argomentazione fondamentale di Ciro Serrapica – finora non abbiamo messo in campo le iniziative più opportune per far fruttare la fortuna di possedere il monumento di archeologia romana più importante del mondo – ha proseguito -. Bisognerà fare sistema tra il Comune di Pompei, la Sovrintendenza archeologica e l’imprenditoria locale”. Ha proseguito, lanciando indirettamente, il guanto di sfida al Commissario straordinario agli Scavi di Pompei, Marcello Fiore, che, a quanto si dice, è poco propenso a rapportarsi al ceto dirigente della città, che ne detiene la presenza, assicurandone i servizi esterni. Ora il Commissario è stato chiamato in causa (insieme al soprintendente SANP, che però è assente) a dare il suo contributo ad un progetto concreto di sviluppo turistico. “E’ fondamentale costruire logiche industriali per la gestione delle risorse”. Ha argomentato Serrapica. Il progetto mira ad indurre i cinque milioni di turisti che ogni anno passano per Pompei (tra turismo culturale e religioso) a fermarsi in albergo qualche giorno per assistere a manifestazioni sull’universo culturale dell’antica Roma, in uno scenario autentico, unico nel suo genere. L’iniziativa intende istituire un’organizzazione permanente di eventi in grado di attrarre intelligenze imprenditoriali e risorse finanziarie pubbliche e private, al fine di convogliarle in manifestazioni di elevato profilo. L’iniziativa è stata pensata per essere lanciata in occasione del forum internazionale delle culture, prevista Napoli per il 2013. Il progetto rappresentato dal presidente del consiglio è la terza iniziativa del genere. Serrapica ha spiegato che intende avvalersi della sua funzione istituzionale per coinvolgere trasversalmente i consiglieri comunali su progetti occupazionali a beneficio di tutte le famiglie di Pompei. I primi due (in precedenza illustrati) hanno riguardato l’istituzione di una partecipata comunale al fine di attrarre i finanziamenti pubblici e la delimitazione del vincolo vulcanico (zona rossa) alla città di Pompei. MARIO CARDONE