A cura della Redazione
“Stanze ad ore con vista Scavi” è il titolo del servizio televisivo su Pompei che ha lasciato l’amaro in bocca ai residenti. Sotto accusa, inesorabilmente, la categoria degli albergatori insieme ai tutori dell’ordine pubblico e della moralità. L’argomento del degrado fuori gli Scavi di Pompei, con la prostituzione in prima pagina, è trito e ritrito. Un precedente programma alla televisione si era intrattenuto sullo spettacolo indecoroso di “passeggiatrici” e viados nell’area di Villa dei Misteri. L’inchiesta di sabato ha fatto emergere la responsabilità di alcuni operatori che praticavano tariffe agevolate alle coppie richiedenti camere ad ore. E’ stato messo in rilievo l’inefficacia dell’intervento preventivo delle forze di Polizia, che una volta fermate ed identificate le donne, per la maggior parte rumene, ritornano pari pari sulla strada il giorno successivo. Ne emerge una pesante responsabilità degli albergatori, che dopo una recente azione di contrasto da parte dei carabinieri, ha avuto qualche rappresentante incriminato e gli esercizi chiusi al pubblico. Ora pare che la pratica degli alberghi ad ore si sta allargando al centro della città moderna, fino alla soglia del Santuario “E’ un’accusa che non meritiamo – sbotta Fabio Miele, titolare dell’albergo “Piccolo Sogno” e commissario cittadino Confesercenti locale - la categoria con il cambio di generazione si è rinnovata. E’ composta da molti operatori che fanno della qualità dell’accoglienza un fiore all’occhiello, raggiungendo ambiti riconoscimenti a livello nazionale”. Sorpreso ed amareggiato l’assessore al turismo di Pompei, Pasquale Avino: ”Per quanto mi risulta sono stato accompagnato alla Bit di Milano da operatori turistici desiderosi solo di fare bella figura, con l’intento di valorizzare l’immagine turistica di Pompei. – ha dichiarato. - La prostituzione è un fenomeno di costume difficile da contrastare – ha concluso – in futuro dovremo fare fronte comune per risultati soddisfacenti”. Il tema del contrasto agli alberghi ad ore, come il bullismo, la droga ed altre forme d’inciviltà locale sono oggetto d’intervento quotidiano, ad ogni livello, dell’Arcivescovo-Prelato Carlo Liberati. Insieme a lui ed al sindaco D’Alessio é presente a Pompei l’autorità governativa “straordinaria” del Commissario agli Scavi archeologici per il superamento dell’emergenza. Marcello Fiori, succeduto a Profili, ha tra i principali compiti il superamento del degrado locale. Alla fine autorità amministrativa, governativa e religiosa non sono riuscite finora a cogliere il risultato positivo, coordinando il loro intervento, su iniziative atte a liberare il settore alberghiero da pratiche lesive dei loro stessi interessi e dell’immagine turistica di Pompei. MARIO CARDONE