A cura della Redazione
C’è qualche schiarita ma la vertenza Aticarta ha davanti a sé un percorso che si presenta ancora in salita. Ieri mattina una moltitudine di disoccupati e parecchi loro familiari hanno atteso in silenzio la fine della riunione sotto Palazzo De Fusco. Il motivo della convocazione del tavolo risiede nella mancanza del rispetto dei termini di apertura del cantiere da parte di Coop 7, secondo il protocollo a suo tempo stilato tra gli Enti Pubblici (Regione e Comune), le società che hanno sottoscritto l’atto di trasferimento del suolo industriale (Aticarta e Coop 7) ed i sindacati Cgil, Cisl e Uil. Parti che si sono incontrate ieri mattina grazie all’interessamento del sindaco di Pompei, Claudio D’Alessio, pressato dai disoccupati che sono giustamente timorosi di restare senza lavoro mentre scade il periodo di copertura degli ammortizzatori sociali. Nello specifico, per fare in modo di assicurare il pagamento delle indennità sostitutive del salario fino alla costruzione del centro commerciale (però la Coop 7 ha ribadito la fine dei lavori entro novembre 2011) si deve avviare la procedura per un periodo di cassa integrazione in deroga. Risoluzione non facile, che significa chiedere all’Aticarta di fare un passo in dietro dal momento che si era liberata, con il licenziamento, di ogni impegno nei confronti dei dipendenti. Le parti politiche e sociali presenti al tavolo hanno chiesto al rappresentante Aticarta (che non a caso ha inviato il suo avvocato) di riassumere i 90 dipendenti in mobilità (tanti ne sono rimasti su 150 originari, perché molti di loro sono andati in pensione, mentre qualcuno è deceduto di cancro per causa amianto). La società cartaria ha chiesto garanzie da parte di tutti e partecipazione nei costi di gestione della pratica di cassa integrazione. Mercoledì prossimo le parti si incontreranno di nuovo per verificare i margini di praticabilità dell’iniziativa dilatoria degli ammortizzatori sociali. L’Aticarta che ha in mano il pallino. Deve sciogliere le riserve e presentare i conti per la gestione dell’iniziativa concordata nelle more d’apertura del centro commerciale che dovrebbe assicurare il lavoro ai disoccupati della Cartiera ed a tanti altri giovani di Pompei. MARIO CARDONE