A cura della Redazione
“Avvenimenti del genere potrebbero ripetersi ecco perché è necessario informare la gente sui pericoli di un’eruzione vulcanica al fine di migliorare la prevenzione”. Il commento del capo del Dipartimento della Protezione Civile, Guido Bertolaso, all’inaugurazione della mostra “Pompei ed i suoi scavi tra scienza e mito” riflette lo scopo stesso dell’iniziativa, che punta a fare cultura sull’archeologia insieme a quella della prevenzione sul rischio Vesuvio. Bertolaso, che è intervenuto insieme all’assessore regionale in carica Gianfranco Nappi ed al presidente della provincia Luigi Cesaro, non ha voluto rispondere a domande di natura politica. “Parlo solo di argomenti tecnici”, ha precisato dimostrando grande interesse alla mostra. Accompagnato dall’archeologo Antonio Varone, direttore del sito archeologico di Pompei, ha chiesto informazioni sui reperti archeologici e si è fermato davanti ai video ed agli exibit scientifici. Dietro di lui si è mossa una lunga coda di ospiti, operatori turistici e giornalisti lungo le sale interne del serpentone di acciaio, struttura moderna di piazza Anfiteatro all’ingresso degli Scavi archeologici di Pompei. Il percorso espositivo in cinque sezioni illustra la distruzione di Pompei sotto al lava del Vesuvio insieme alla fama mondiale che assunse la città sepolta sotto i lapilli quando riemerse intatta dal sottosuolo in scavi che sono durati 250 anni a partire dalle prime campagne di scavo borbonico. Il percorso è dotato di un punto informativo per orientare il turista nella visita al parco archeologico. Inoltre c’è un innovativo “Laboratorio di esperienze” con macchinari e supporti didattici, tra i quali una tavola sismica “vibrante” che fa vivere ai visitatori le sensazioni del terremoto. La mostra è un’iniziativa della direzione congiunta degli Scavi archeologici di Pompei (commissario delegato e soprintendenza Speciale) in collaborazione con la Provincia di Napoli e la Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento della Protezione Civile -. Hanno partecipato l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, l’Osservatorio Vesuviano. Collaboratori ufficiali: Cinecittà Luce e Raiteche. Resta aperta al pubblico, con ingresso gratuito, fino al primo agosto. MARIO CARDONE