A cura della Redazione
“Trentaduemila turisti negli Scavi di Pompei? Chi li ha visti?”. La battuta ironica del consigliere comunale di maggioranza, Maurizio Cipriano, riferita alle presenze del week-end di Pasqua, è la conclusione della questione che lui stesso ha posto nell’ultimo consiglio comunale, strappando gli applausi dai banchi dell’opposizione ma creando lo scompiglio nella sua stessa componente, perché il suo intervento è stato un vero e proprio fuori programma. Cipriano ha sostenuto il progetto di allargare a tutta la città, non ad alcune famiglie, i benefici economici connessi all’arrivo ogni anno a Pompei di milioni di turisti. Il giovane consigliere di maggioranza ha illustrato il suo progetto: creare un’area parcheggi nella zona est della città, mentre gli Scavi archeologici si trovano al lato opposto. Il motivo è semplice: costringere i turisti ad attraversare l’intera città, passare davanti alle vetrine dei negozi facendo eventualmente shopping, prima della visita del famoso sito archeologico di Pompei, giacimento culturale non ancora sfruttato nel suo immenso potenziale. “Non succede la stessa cosa nei maggiori centri turistici italiani? - argomenta Cipriano, che recentemente ha aderito alla costituente di centro -. A Pompei c’è tanta miseria, molti negozi non fanno affari e viaggiano sull’alea del fallimento – ha proseguito –. Che deve fare un buon amministratore se non interessarsi di questi problemi?”. E, riguardo alla polemica che è stata accesa in riferimento all’opportunità dell’intervento, affrema: “Non sono entrato in Consiglio comunale per scaldare i banchi ed alzare la mano per l’approvazione delle delibere – ha precisato –. Ciò che ho detto è la sintesi di miei precedenti interventi ai tavoli della componente che fa capo a Claudio D’Alessio, che tra l’altro non sono stati più convocati da quattro mesi”. A chi gli fa notare di aver scoperto l’acqua calda, Maurizio Cipriano risponde deciso: “Perché, allora, fino ad aggi non è stato fatto niente in questa direzione?”. Relativamente alle aree disponibili per i parcheggi ha le idee chiare. “Parco S. Paolo, il campo sportivo Bellucci (costruendo un nuovo stadio, come già programmato) ed acquisire terreni adiacenti a via Acquasalsa”. A suo parere è l’unico sistema attuabile, in parte subito, lasciando il resto alla programmazione del PUC. “E’ l’unico modo – osserva – per migliorare e far superare la crisi a tutti gli operatori turistici, non ingrassare solo le famiglie di grossi proprietari dell’area occidentale, limitrofa agli Scavi, che non a caso continuano ad allargarsi sempre di più comprando alberghi, bar e terreni”. MARIO CARDONE