A cura della Redazione
Giulia Cerchia, commissario cittadino Udc, è stata favorevolmente sorpresa dell’iniziativa del sindaco D’Alessio di azzerare la giunta procedendo al suo rinnovo totale (si fa per dire perché almeno tre assessori resteranno in carica). “Le cose, comunque, non stanno procedendo secondo le regole”. Ha precisato la dirigente provinciale del partito targato Casini, che opera da tempo in tandem con il segretario provinciale Ciro Alfano. La Cerchia ha ammesso di aver incontrato a Napoli il numero uno del ceto politico dirigente di Pompei e di aver chiesto chiarezza sui rapporti interni. Alcuni elementi che non favoriscono la chiarezza riguardano la posizione ufficiale dei sei consiglieri comunali che D’Alessio rivendica alla sua componente locale. Cerchia non ha avuto ancora la possibilità di incontrarli, ecco perché ha fatto il richiamo alle buone regole della politica. In altre parole avrebbe preferito chiarezza sulle loro adesioni ed il passaggio politico formale (in consiglio comunale) per l’annuncio della nuova fase. In primis la dichiarazione di crisi. Successivamente l’ampliamento della maggioranza, che a questo punto assumerebbe una portata “bulgara”. La replica non si è fatta attendere: “Non potevamo stendere il tappeto rosso a chi fino ad ieri è stato all’opposizione”. E’ la battuta di un autorevole alleato con cui la Cerchia si troverà a convivere all’indomani del matrimonio politico. La convivenza nella “casa allargata” presenta più di una spina per gentile signora scudocrociata ancor prima di essere edificata. Del resto, i suoi rapporti preesistenti con i consiglieri comunali “storici” Tortora e Smaldone non viaggiano sui binari della piena intesa. Secondo altre voci D’Alessio ha in mano la quadratura del Cerchio. “Tortora, Cerchia e compagni farebbero bene a non indugiare perché rischiano di perdere il treno”. E’ il secondo messaggio criptato che parte dal Palazzo. Il consenso complessivo D’Alessio intende assicurarselo con il sistema delle deleghe ai consiglieri comunali che è risultato valido in passato per assicurare pezzi di gestione amministrativa agli esclusi con la relativa visibilità. MARIO CARDONE