A cura della Redazione
Il Movimento per le Autonomie ha fatto sapere, in un comunicato a firma del delegato cittadino Salvatore Desiderio, che non ci sta ad essere considerata dal sindaco Claudio D’Alessio una formazione politica di serie B. La settimana scorsa i consiglieri comunali Attilio Malafronte ed Alfonso Conforti, che aderiscono al gruppo MPA in consiglio comunale, hanno ricevuto rispettivamente la delega alla gestione e manutenzione dei beni mobili ed immobili del comune di Pompei e la delega al settore trasporti, mobilità e gestione dei flussi turistici. Un contentino al posto della poltrona di assessore che avevano chiesto per lo stesso Desiderio. ”Le nostre rivendicazioni erano ben altre in considerazione del forte contributo (oltre 1.600 preferenze complessive) assicurato nell’ultima tornata elettorale a sostegno della coalizione e del programma elettorale di Claudio D’Alessio (e non di altri Candidati a sindaco di coalizioni diverse) - hanno fatto sapere i tre combattivi dirigenti MPA, che hanno proclamato per i prossimi giorni (probabilmente giovedì) una conferenza stampa per spiegare all’opinione pubblica le loro ragioni -. Il nostro senso civico ed il rispetto per il nostro elettorato ci ha fatto accettare”. E’ evidente la punta di polemica sottintesa nella dichiarazione fatta. E’ collegata all’assegnazione di un assessorato alla componente Udc che in campagna elettorale si era presentata sul fronte opposto. “La nostra assenza dalla giunta comunale non basterà ad oscurare il nostro simbolo ed a far dimenticare il contributo di Mala fronte e Conforti presenti anche nelle amministrazioni comunali che hanno preceduto ed iniziato percorso politico di Claudio D’Alessio”. Alla fine tutte le formazioni politiche con due consiglieri comunali hanno ricevuto un assessore, l’MPA no, per il motivo che Malafronte e Conforti, che ora viaggiano sotto una stessa bandiera sono stati eletti in due liste distinte. “Che dire allora dell’assessorato a Tortora?” è l’obiezione del documento politico di contestazione dell’MPA. D’Alessio, nei suoi sei anni di gestione, si è distinto per l’equilibrio nell’assegnazione degli incarichi. Ora deve dare urgentemente una risposta a questo quesito al fine di non compromettere la sua immagine di arbitro imparziale. MARIO CARDONE