A cura della Redazione
Larcivescovo prelato di Pompei, Carlo Liberati, ha annunciato nella conferenza stampa di venerdì di aver ricevuto la proposta di interessamento alla gestione dellHotel del Rosario da parte di un albergatore pompeiano. Si tratta di una persona affidabile, dote spesso mancante agli imprenditori locali ha spiegato Liberati, che ha ripetuto le parole che hanno accompagnato la proposta, ovvero che il Monsignore deve liberare lalbergo dalle cause. Liberati definendo interessante la proposta ricevuta, nonostante lo stallo che contraddistingue lalbergo più famoso di Pompei, dal momento che il suo contratto di gestione, o per meglio dire la sua interpretazione, è oggetto di una controversia civile e di una denuncia penale. Intanto è corsa la voce della prossima riapertura del cantiere, fermo per mancanza di fondi. LAlbergo del Rosario è una struttura ricettiva di classe superiore. E dotato di circa duecento posti letto ma è pervenuto in stato di degrado per circa venti anni di fermo che hanno seguito la fallimentare gestione Vilni. Liberati dopo un periodo di riflessione, durato alcuni anni, si decise ad affidarlo ad un operatore turistico locale, grazie anche ai buoni uffici del suo avvocato ed amico, Claudio DAlessio (sindaco di Pompei, che quando si concluse laffare intratteneva rapporti di reciproca collaborazione con larcivescovo). Appena dopo la firma del contratto cambiò radicalmente il clima dei rapporti personali. Franco Tedesco pensò di uscire dallaffare, cedendo le quote nella società di gestione dellalbergo del Rosario ad una società edile salernitana, che si dette immediatamente da fare per aprire il cantiere di ristrutturazione edile. Furono avviate le vertenze giudiziarie e nel contempo si diffuse la notizia da parte di un giornale locale che la malavita sarebbe interessata allinvestimento di proventi finanziari illeciti nel business dellalbergo del Rosario. Ora che finalmente dovrebbero ripartire il lavori edili e con essi decollare le speranze degli operatori turistici locali di vedere la fine di questa odissea, il vescovo Liberati ha fatto sapere che ha altre vedute riguardo alla controparte di gradimento. Nel frattempo, nel corso della conferenza stampa, non ha mancato (come fa da tempo) di rivolgere il suo pensiero al primo cittadino di Pompei, oggetto delle sue reiterate invettive. Nelloccasione più recente lo ha definito il peggior nemico degli interessi di Pompei.
MARIO CARDONE