A cura della Redazione
Prima di partire per il mare il sindaco Claudio D’Alessio ha incontrato una delegazione di albergatori pompeiani, per discutere delle istanze da loro presentate per l´ampliamento degli alberghi. D’Alessio ha preso tempo prima di firmare uno schema di convenzione sottopostogli dal legale degli albergatori, richiedendo la consulenza dell’ufficio tecnico. Con il documento predisposto si punta ad impegnare l’Ente comune a rispondere in tempi brevi alle loro domande di apertura dei cantieri per l’ampliamento e la ristrutturazione. Si tratta di istanze presentate allo sportello unico per le imprese che puntano al potenziamento della volumetria di almeno sette alberghi. Aumenterebbero, in questo modo, le camere ed i posti letto, che dovrebbero incrementarsi di duecento unità. Si tratta di progetti fermi da anni nei cassetti della burocrazia comunale e riguardano progetti di lavori edili a livello orizzontale (con nuovi corpi di fabbrica vicino a quelli esistenti) o verticale (sopraelevazione di un piano). Dove sta il problema? Le licenze di costruzione del genere richiedono, per la concessione, l’adozione di una variante al piano regolatore, sempre lo stesso da trent’anni. La diga costruita dall’amministrazione D’Alessio rispetto ad ipotesi spinose di questo genere, ha da poco un varco, costituito dall’iniziativa di un’impresa chimica che vanta 35 dipendenti, che hanno manifestato più di una volta sotto al Comune. Dopo il vaglio delle conferenze di servizio la delibera della variante al piano regolatore, preliminare all’ampliamento della fabbrica, sarà all’ordine del giorno in uno dei prossimi consigli comunali. La novità è stata resa pubblica da Luigi Ametrano, consigliere comunale d’opposizione, figlio di uno degli albergatori, Pasquale, che é stato firmatario (insieme ad altri) di un’istanza rivolta al sindaco di Pompei per chiedere che venisse adottata per gli albergatori pompeiani la stessa procedura utilizzata per la fabbrica di buste di plastica. Una bella sfida. Negli anni passati chi ha avuto i mezzi ed i progetti per ampliarsi ha potuto approfittare dell’occasione del Giubileo. Successivamente gli albergatori hanno riproposto le loro istanze alla luce della recente normativa, ma non c’è stata risposta da parte del Comune. La situazione, a sentire gli interessati, è simile, a quella dell’impresa chimica. alla quale è stata promessa una deroga al piano regolatore, vecchio di trenta anni. Il pallino ora è nelle mani di Claudio D’Alessio e compagni a cui competono la decisione finale e conseguentemente l’incidenza sulle prospettive dell’economia e della configurazione urbanistica della città di Pompei. MARIO CARDONE