A cura della Redazione
L´Amministrazione Comunale di Pompei ha celebrato ieri mattina la giornata contro la violenza. E’ stata una manifestazione a testimonianza di pace in suffragio di tutte le vittime di abusi, brutalità, crudeltà, ferocia e maltrattamenti. La giornata simbolica dell´11 settembre, è stata assunta dall’amministrazione comunale della città mariana come ricorrenza simbolica per ricordare le vittime del sopruso e della violenza che ogni giorno soccombono in tutte le regioni del mondo. Così il sindaco di Pompei Claudio D´Alessio: “E´ giusto ribadire la totale e ferma condanna delle violenze da parte di una Città come Pompei, nata e voluta dal suo fondatore, il Beato Bartolo Longo, come luogo mariano a sostegno della pace universale”. Sempre ieri era esposta davanti all’ingresso della casa comunale la gigantografia dell’immagine di Sakineh a testimoniare la solidarietà di Pompei nei confronti della donna che rischia di perdere la vita per adulterio, a causa dell’intransigenza culturale che persiste nel suo Paese. Il governo cittadino di Pompei ha partecipato con i suoi maggiori rappresentanti al completo, insieme ad amministratori dei paesi vicini, alla Santa Messa in suffragio di tutte le vittime della violenza a partire quelle delle Twin Towers. La cerimonia religiosa é stata officiata sull´Altare Maggiore del Santuario della Beata Vergine del Santissimo Rosario da Monsignor Acampora, vicario dell’arcivescovo Liberati. Presenti alle cerimonie civile e religiosa anche il console generale d´Italia in New York, il Ministro Plenipotenziario Francesco Maria Talò. Dopo la recita della santa messa la delegazione dei partecipanti alla cerimonia, formata da autorità e semplici cittadini, si è spostata dal Santuario al lato destro della piazza Bartolo Longo dove l’anno scorso è stato inaugurato il monumento cittadino destinato a ricordare le vittime delle Torri Gemelle in quanto costruito con alcuni frammenti di travi di acciaio delle torri che furono abbattute nel tragico evento dell´11 Settembre 2000. Avvenimento che ha cambiato le sorti dell´umanità. A tali luttuosi accadimenti si è aggiunta negli ultimi giorni la minaccia da parte del suo governo di uccidere con la lapidazione Sakineh Mohammadi Ashtiani. MARIO CARDONE