A cura della Redazione
E’ stato un brutto spettacolo (liti per motivi di bottega) quello offerto alla cittadinanza nell’assise comunale di ieri. L’argomento principale era l’assestamento di bilancio, vale a dire le linee operative del governo della città in termini di spesa, e nel caso di sforamento, (la manovra è stata di 800 mila euro) del dettaglio sul ricorso alla copertura finanziaria. La seduta è stata invece contraddistinta da battibecchi che hanno visto protagonista il consigliere comunale Alfonso Conforti (Mpa), scagliatosi contro il sindaco D’Alessio ed altri esponenti di maggioranza (di cui fino a qualche mese fa facevano parte anche Conforti e Malafronte). Alla gente pareva di assistere ad una lite di fidanzati che se la dicono di tutti i colori ma tutto sommato si vogliono ancora bene. Sull’altro versante il consigliere comunale Arpaia (PdL) ha sconfessato la leadership di Michele Genovese (capogruppo PdL) per collaborazionismo con la maggioranza. L’ex Udc si è autoproclamato unico ed esclusivo “autentico” rappresentante del partito azzurro. Alla fine l’argomento principe di quel pomeriggio di fuoco è stato l’incremento di 20 mila euro per le feste della città. La tesi che accomunava Conforti ad Arpaia, anche se cambiavano gli argomenti, è che quei soldi si potevano spendere più proficuamente nell´assistenza sociale (scuole, disoccupati ecc). Ad onor del vero il solo Arpaia ha fatto un intervento nel merito del bilancio alla fine della seduta (un suo comunicato di ieri contesta Serrapica per aver diretto il Consiglio da “maestro di scuole elementari”). Probabilmente il consigliere d’opposizione si è talmente emozionato nella lettura del documento che i presenti non hanno capito niente. Successivamente è stato messo in circolazione il testo del suo intervento in cui si critica la graduale riduzione delle risorse finanziarie per spese effimere (festa della città, spese di rappresentanza, comunicazioni e giornali) a fronte delle quali si registrerebbe un incremento della tassazione e di multe ai cittadini. Circostanze (le tasse e le multe) che ad onor del vero non risultano, anche se si deve riscontrare che la tassazione pompeiana (Ici, addizionale Irpef e Tarsu) è una delle più elevate (per aliquota) della provincia di Napoli. Inoltre l’esecutivo D’Alessio non riesce (da sei anni) a varare il decreto di riduzione della Tarsu per le fasce disagiate della popolazione (misura già in essere da molto tempo in tutti i comuni della provincia di Napoli). MARIO CARDONE